Ieri l’ultimo saluto a Roberto Bassini. Insieme alla moglie Rita ha gestito per 35 anni il rifugio di Cima Colletta

BRALLO DI PREGOLA Insieme alla moglie Rita per oltre 35 anni è stato il custode di quella fetta di Appennino che segna il confine tra la provincia di Pavia, Piacenza e Genova. All’età di 75 anni si è spento Roberto Bassini conosciuto in tutta la Valle Staffora proprio per aver gestito per anni il rifugio di Cima Colletta, nel comune del Brallo. L’unica struttura appartenente al Club Alpino Italiano, sezione di Voghera. Lascia la moglie Rita. I funerali si sono tenuti ieri (venerdì) alle ore 10 nella chiesa di Don Orione a Voghera.

Roberto Bassini amava la ‘sua’ Cima Colletta, da quando insieme alla moglie Rita, nel lontano 1983 aveva preso in mano la gestione del rifugio che ha tenuto sino al 2018. Tante le battaglie che lo hanno visto protagonista contro il bracconaggio e per tutelare la natura dell’alta Valle Staffora. Era stato anche guardiacaccia nell’ambito territoriale 5 di Varzi. Molti i messaggi di cordoglio a partire del presidente del Cai di Voghera, Natalino Lucchelli.

“Il Club Alpino Italiano sezione di Voghera non può che essere grato a Roberto per quanto negli anni è riuscito a fare insieme alla sua famiglia nel nostro rifugio, creando un punto d’incontro per tanti che amano la montagna e soprattutto il nostro Appennino. Era un punto di riferimento in fatto di accoglienza e di buona cucina. Da parte nostra un caloroso abbraccio per la perdita di Roberto che si era fatto volere bene da tante persone, sono dispiaciuto e porgo le condoglianze alla famiglia”.

Anche il sindaco del Brallo Piergiacomo Gualdana ricorda la figura di Roberto con affetto. “Purtroppo la comunità brallese perde un altro gestore di un locale storico. Tanti nostri compaesani hanno mosso i primi passi sugli sci a Cima Colletta e poi ci ritrovavamo tutti nel rifugio che con tanto amore e per tanti anni aveva gestito insieme alla moglie”. Nel 2018 quando terminò l’avventura a Cima Colletta la moglie

Rita in una lettera scriveva: “Nel corso degli anni io, Roberto e con l’ausilio di tanti amici che ci hanno infuso coraggio, abbiamo combattuto numerose battaglie a difesa della natura, criticando duramente la caccia di frodo, altre volte opponendoci ad eventi come manifestazioni motociclistiche che danneggiano l’ambiente, perché organizzate su percorsi transitanti nei prati, dentro boschi incontaminati e su sentieri destinati ai camminatori”.

Rispondi