Ancora cinghiali morti per la peste suina: 9 tra Sant’Alberto e Pizzocorno

PONTE NIZZA Nove carcasse di cinghiali, con ogni probabilità affette da peste suina, sono state rinvenute tra Sant’Alberto di Butrio e Pizzocorno, nel comune di Ponte Nizza. Si dilaga dunque il problema legato a questa malattia che continua a diffondersi in tutta la Valle Staffora. Il ritrovamento di così tante carcasse dimostra come il problema sia tutt’altro che debellato. Sono stati alcuni cacciatori che stavano effettuando una ‘girata’ al cinghiale, autorizzata dalla Polizia provinciale e da Ats proprio per proseguire le operazione di contenimento della peste suina in Oltrepo, a raggiungere una zona di ‘rifugio’ dei cinghiali posta tra Pizzocorno e Sant’Alberto di Butrio, nel territorio comunale di Ponte Nizza dove voi è la maggior concentrazione di ungulati.

Proprio durante queste fasi, nel giro di pochi metri sono stati ritrovati ben nove animali morti. Sul posto sono subito intervenuti i veterinari di Ats che oltre a mettere in sicurezza la zona con disinfestazione, hanno provveduto a prelevare dei campioni che saranno analizzati per capire se tutti e nove i capi sono stati intaccati dalla peste suina. I risultati sono attesi per la giornata di oggi. Soltanto una settimana fa erano stati riscontrati altri tre animali infetti. Uno a Varzi, uno a Montesegale e un altro a Fortunago da parte delle squadre coordinate dalla Polizia provinciale.

Ad accertare la positività, in seguito alle analisi effettuate, è stato come sempre l’Izsler, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna che ha sede a Brescia, a cui vengono inviati i campioni da parte di Ats per gli accertamenti. Intanto proprio in questi giorni Regione Lombardia ha aperto i termini per la presentazione, da parte delle aziende suinicole danneggiate dalla peste suina, delle domande di indennizzo. Le aziende che hanno subito, nel periodo tra il 1 luglio 2022 e il 31 luglio 2023, perdite economiche per effetto dei provvedimenti sanitari necessari per la prevenzione, eradicazione, contenimento della malattia e dal blocco delle esportazioni dei prodotti trasformati avranno tempo fino al 15 febbraio per chiedere l’erogazione del contributo.

Rispondi