Montebello della Battaglia. Domenica 23 aprile il reggimento “Lancieri di Montebello” presenta per la prima volta il carosello di lance

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA – In occasione dei festeggiamenti di San Giorgio, patrono dell’Arma di Cavalleria, la cui ricorrenza cade proprio il 23 aprile, il reggimento “Lancieri di Montebello” presenta per la prima volta il carosello di lance nel sacro luogo dove lo stesso reggimento trae origini. Il suo nome deriva infatti dalla battaglia di Montebello del 20 maggio 1859 durante la Seconda Guerra di Indipendenza. La presentazione si terrà alle ore 16 nel campo sportivo comunale di Montebello della Battaglia.

Il reggimento “Lancieri di Montebello” è un’unità dell’Arma di Cavalleria che dal 1859, suo anno di nascita, ha partecipato a tutti i principali eventi bellici che hanno visto coinvolto il nostro paese, dalla III Guerra d’Indipendenza, le campagne in Africa e i due conflitti mondiali, pagando ogni volta un pesante tributo di sangue.

Recentemente i verdi lancieri, così identificati dal colore delle fiamme che portano sul bavero, sono costantemente impiegati in operazioni sul territorio nazionale e nelle missioni all’estero, in Somalia, Kosovo, Iraq e Libano. come unità esplorante, il compito del reggimento è quello di operare davanti alle forze amiche, per individuare le unità nemiche, riportando movimenti, entità e, qualora necessario, affrontarle. Nel 2004, in seno al reggimento, è stato costituito un gruppo squadroni che, a piedi ed a cavallo, svolge specificamente compiti di cerimoniale ed alta rappresentanza presso le sedi istituzionali della Repubblica.

Il carosello di lance è l’esecuzione coordinata di complessi movimenti in ordine chiuso, un saggio dell’addestramento che i reparti di cavalleria svolgevano un tempo per esercitare la propria abilità equestre e sviluppare la precisione, il rigore e la disciplina necessari per combattere a cavallo. a ritmo di musica, in grande uniforme di rappresentanza, sul modello di quella in uso nel 1870, i lancieri governano il cavallo con una sola mano, impugnando nell’altra la caratteristica lancia in frassino lunga oltre due metri. Il saggio dello squadrone a cavallo sarà preceduto da un breve intermezzo musicale eseguito dalla fanfara del reggimento.

I cavalli dello squadrone e della fanfara sono cavalli da sella italiani. Il libro genealogico italiano prevede che siano cavalli derivanti dall’incrocio di puro sangue inglesi, arabi, anglo-arabi con fattrici di produzione tipiche italiane aventi attitudine alla sella, di accertata origine e che non abbiano ascendenti di razze da tiro fino alla terza generazione.

Si tratta di cavalli caratterizzati da aspetto elegante e nobile, dal carattere vivace e dalla robustezza del purosangue inglese e l’affidabilità delle razze italiche. La fanfara è interamente montata su cavalli dal manto grigio, colore che tradizionalmente contraddistingueva il trombettiere che, al fianco del comandante, ne ripeteva gli ordini con precisi segnali musicali.

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