Sabato 3 settembre sarà inaugurata la mostra personale di Bruno Gianesi intitolata Bugie

ZAVATTARELLO – Il Museo di Arte contemporanea “Giuseppe e Titina dal Verme” ospiterà dal 3 al 25 settembre la mostra personale di Bruno Gianesi intitolata Bugie. L’inaugurazione dell’evento di svolgerà il 3 settembre alle ore 17.

Come scrive lo storico dell’arte Roberto Borghi: “Bruno Gianesi, artista con un passato da direttore dell’ufficio stile della maison Versace, contamina nelle sue opere la lezione delle avanguardie storiche (in particolare del surrealismo) con suggestioni provenienti dal mondo della moda e dalla società della comunicazione.”

I lavori presentati in questa mostra – che come di consueto all’interno del percorso artistico di Gianesi sono stati creati non solo dipingendo su tessuto, ma usando il tessuto stesso come materia pittorica – prendono di mira la diffusione pervasiva di fake news che infesta non solo il sistema dei media, ma ormai anche la vita quotidiana di chiunque possieda uno smartphone.

Gianesi considera le fake news nient’altro che evoluzioni tecnologiche delle antiche bugie: un termine sottovalutato, perché considerato infantile e innocuo, che invece nella sua radice etimologica rimanda a un atteggiamento di malvagità (v. il termine tedesco böse che in italiano significa proprio malvagio) e non solo di alterazione della verità.

Il protagonista della maggior parte delle opere in mostra è, con il suo inconfondibile naso allungato, la figura più emblematica di “colui che dice le bugie”. Pinocchio è anche una metafora dell’individuo massificato che, nella sua conoscenza della realtà, dipende da coloro che “tirano i fili” del consenso. In quanto burattino, inoltre, la creatura letteraria di Collodi richiama quel processo di riscoperta delle potenzialità espressive della marionetta, condotto prima dai simbolisti poi dalla metafisica e dal surrealismo, a cui Gianesi ha sempre guardato con interesse.

Una sezione della mostra raccoglie invece alcune opere che l’artista ha creato durante il primo periodo di lockdown chiamata “Icons”. Utilizzando materiali che aveva in casa, l’artista ha prodotto una serie di disegni su carta che l’hanno aiutato ad evadere dall’atmosfera cupa di quelle settimane. Si tratta di una serie di ritratti di personaggi del cinema, della musica, della cultura, (da Pasolini alla Callas, da Marilyn a Madonna da Elton John a David Bowie …), che sono stati per l’artista delle Icone e l’hanno accompagnato – e in qualche modo contribuito – a definire il suo percorso artistico, estetico e culturale.

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