“L’impianto Forsu sarà potenziato divenendo una risorsa e non un costo”: le parole della sindaca Paola Garlaschelli

VOGHERA – “L’impianto Forsu sarà potenziato e migliorato nel suo impatto ambientale divenendo una risorsa e non un costo”. Parola di Paola Garlaschelli, sindaco di Voghera che, dopo le polemiche sollevate dalla minoranza, cerca di fare chiarezza sull’intervento che si intende realizzare, se arriveranno i fondi del Pnrr che, con un progetto da 4 milioni e mezzo di euro, trasformerà l’impianto di strada del Postiglione che tratta rifiuti urbani, in una centrale in grado di produrre biometano, fornendo così il carburante a tutti i mezzi della raccolta rifiuti in dotazione ad Asm facendo così risparmiare fondi importanti alla società di via Pozzoni. “L’impianto di trattamento e valorizzazione della frazione umida dei rifiuti solidi urbani (Forsu) già esistente a Medassino – spiega la sindaca – è stato oggetto nel 2013 di una procedura ad evidenza pubblica conclusasi con l’aggiudicazione a favore della società Alan S.r.l., formalizzata con delibera del 18 ottobre 2013, della concessione ventennale di servizi inerenti la gestione dell’impianto, quindi sino al 2034 essendo il contratto poi sottoscritto il 12 febbraio 2014”.

Questo contratto prevedeva come contropartita il pagamento da Alan a Asm di un canone annuo di 200 mila euro più iva. “Nessuna cessione del diritto dì superficie ad Alan è avvenuta, come invece è stato sottolineato da qualcuno – dice Garlaschelli -. Successivamente, a fine giugno 2020 un accordo transattivo ha portato allo scioglimento anticipato degli effetti del contratto di concessione, facendo rientrare l’impianto nella disponibilità di Asm Voghera a fronte del pagamento ad Alan di 900 mila euro”. La sindaca precisa inoltre che “Il progetto proposto ora da Asm sull’impianto già esistente prevede un suo potenziamento ma altresì un miglioramento del suo impatto ambientale e potrà essere realizzato solo se sarà finanziato dai fondi derivanti dal Pnrr, il tutto con lo scopo di potere portare in utile un impianto che oggi macina solo perdite e che al momento in cui è rientrato in Asm non era nemmeno più dotato di autorizzazioni. In ogni caso qualunque modifica dell’impianto dovrà ottenere l’autorizzazione della Provincia e passerà per la conferenza dei servizi, così come è accaduto per il progetto relativo a Campoferro”.

E poi Garlaschelli parla proprio dell’impianto di Campoferro: “Ci tengo a precisare che tutte le forze politiche nei diversi incontri avuti, aventi per oggetto la proposizione del ricorso al Tar contro l’autorizzazione alla realizzazione del nuovo impianto a Campoferro, si sono dichiarate non contrarie a tale tecnologia di impianti che permettono di realizzare la cosiddetta economia circolare, bensì alla specifica allocazione dell’impianto di Campoferro poiché si ritiene non rispetti le distanze necessarie per assicurare la tutela dei siti sensibili che si trovano nelle vicinanze. E su questo ci stiamo battendo nelle aule del tribunale amministrativo”.

Rispondi