E’ morto Mino Milani, il cantastorie di Pavia. Aveva 94 anni, lascia una bibliografia di oltre 150 opere

PAVIA – Sono stati tanti i film girati a Pavia: almeno una ventina, dal 1952 (anno de “Il Cappotto” di Alberto Lattuada) fino alle ultime pellicole di Gianni Amelio, Gianni Aurelio e dell’indipendente Giuseppe Di Giorgio, passando per Renato Castellani, Giuseppe Bertolucci, Mario Monicelli, ecc.. Hanno sfilato cineasti e attori superlativi, eppure “IL” film per definizione più amato dai pavesi resta sempre solo uno, quel “Fantasma d’Amore” diretto nel 1981 da Dino Risi e interpretato da due mostri sacri del cinema mondiale come Marcello Mastroianni e Romy Schneider. Cast perfetto, interpretazioni sublimi, ma quello che ammalia di più di questa pellicola è l’ambientazione da cartolina pavese, nebbiosa e malinconica: eh sì, perché il film sceneggiato da Bernardino Zapponi e dallo stesso Dino Risi, e prodotto dalla International Dean Film, è tratto dall’omonimo romanzo di un grande scrittore della città di Pavia: Mino Milani, scomparso oggi all’età di 94 anni. In quella pellicola, fedele trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo edito nel 1977 da Rizzoli, c’è tutto il Milani “pavese”, e forse tutto l’amore che Milani ha minuziosamente messo da parte per la sua città natale, dove era nato il 3 febbraio del 1928.

La sua prolifera produzione letteraria (oltre 150 pubblicazioni dal 1958 al 2018) ha spaziato in ogni genere possibile e immaginabile: dal fantasy al poliziesco, dal drammatico allo storico. Celebre la sua saga sul commissario Melchiorre Ferrari, una serie di gialli storici ambientati nella Pavia del regno Lombardo-Veneto del XIX secolo. Molta importanza hanno avuto anche i suoi saggi storici sulla città, le biografie su Garibaldi, le novelle per ragazzi (le avventure del cow-boy Tommy River edite degli anni ‘60), le collaborazioni con i più grandi disegnatori italiani (Hugo Pratt, Milo Manara, ecc.), le rubriche su “La Domenica del Corriere”, la breve direzione del quotidiano “La Provincia Pavese” e i numerosi premi letterari ricevuti.

Oltre alla trasposizione cinematografica già menzionata di “Fantasma d’amore”, anche “Selina” (Mondadori, 1980) fu portata su pellicola, esattamente su piccolo schermo, in una fiction di Canale 5 diretta da Carlo Lizzani e interpretata da Johnny Dorelli e da Florinda Bolkan. Nelle sue uscite pubbliche lo scrittore pavese chiosava sempre i suoi interventi invitando i partecipanti a leggere. “Mino Milani narra per immagini” aveva detto di lui niente di meno che il grande Gianni Rodari.

“Un bravo narratore è colui che rischia di rivolgersi anche a una persona sola: sé stessa – aveva detto Mino Milani al festival letterario ‘Penne d’Oltrepò’ del 2018 a Bressana Bottarone – In questo salone io vedo occhi di amici: qualcosa ci unisce, è la Lettura, che oggi, però, rischia di perdersi per colpa di un sistema che incentiva a dimenticare in fretta. Gli scrittori vanno e vengono, ma lasciano i loro scritti e i loro messaggi: raccontano le cose che sanno, per non farle dimenticare”.

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