Il primario di oculistica dell’Ospedale di Voghera Gianluigi Bolognesi interverrà a Roma ad un congresso nazionale sulla “Riorganizzazione della chirurgia della cataratta in era Covid”

VOGHERA – Gianluigi Bolognesi, direttore dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Civile di Voghera, interverrà sulla “Riorganizzazione della chirurgia della cataratta in era Covid”. La Società Oftalmologica Italiana (SOI) organizza il 100° Congresso Nazionale, che si terrà a Roma, presso il Centro Congressi Cavalieri Hilton, da mercoledì 24 a sabato 27 novembre 2021.

Il dottor Gianluigi Bolognesi, Direttore dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Civile di Voghera, parteciperà in qualità di Relatore e Panelista al Simposio dal titolo: “Riorganizzazione della chirurgia della cataratta in era Covid”. Si tratta di un importante riconoscimento al lavoro svolto dal dottor Bolognesi e dal suo team, per curare la patologia della cataratta, in un periodo di grande difficoltà quale è stato, ed è tuttora, la fase pandemica da Covid-19.
La cataratta è infatti un disturbo piuttosto frequente nell’età anziana, che porta all’opacizzazione di una lente naturale che è presente all’interno dell’occhio, il cristallino, posto tra l’iride e il corpo vitreo (una sostanza di consistenza gelatinosa che si trova nel bulbo oculare).

Stando alle più recenti statistiche elaborate dall’Istat, la cataratta colpisce all’incirca l’8,5% degli italiani nella fascia di età compresa tra i 70 e i 74 anni, una percentuale che sale al 12,4% per la fascia 75 – 80 anni e al 17,1% per chi ha superato gli 80 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come si tratti della prima causa al mondo di cecità e ipovisione, nonostante sia un disturbo sempre reversibile. Secondo i dati dell’OMS la cataratta è responsabile di oltre il 50% dei casi di disabilità visiva nel mondo, concentrati soprattutto nei Paesi in via di sviluppo dove le possibilità di sottoporsi ad intervento di cataratta sono molto ridotte. Da qui l’importanza di garantire l’assistenza ai pazienti anche, e soprattutto, in epoca Covid.

I dati sugli interventi di cataratta eseguiti presso il Reparto di Oculistica diretto dal dottor Bolognesi sono, da questo punto di vista, assolutamente confortanti, e tra i migliori del Nord Italia: basti pensare che, se nel 2019, quindi in epoca pre-pandemica, gli interventi eseguiti dall’equipe di Voghera erano stati 1400, a settembre 2021, gli interventi di cataratta (a partire dal mese di gennaio di questo stesso anno) risultavano già un migliaio; e questo nonostante i difficili mesi, invernali e primaverili, sul piano epidemiologico.

Per il dottor Bolognesi, questo risultato è frutto di una cura attenta e responsabile di ogni aspetto dell’assistenza al paziente affetto da cataratta, sotto il profilo della sicurezza delle procedure: “I pazienti affetti da cataratta sono per lo più individui anziani, e quindi fragili, talvolta portatori di altre patologie concomitanti. La sfida del mantenimento di alti livelli di prestazione, anche in epoca Covid, è quindi passata attraverso un’attenzione costante e rigorosa a tutti gli aspetti della procedura che potessero determinare un rischio di cluster e quindi di diffusione del virus a soggetti particolarmente a rischio. Tutto è stato pianificato con la massima cautela: esecuzione del tampone a tutti i pazienti due giorni prima dell’intervento, distanziamento e rispetto dei turni di visita, igienizzazione degli oggetti, delle mani e delle superfici, accurata anamnesi del paziente per identificare eventuali sintomi compatibili con il Covid nel paziente medesimo o nel nucleo famigliare. Ma abbiamo puntato anche sulla regolamentazione rigida degli ingressi degli accompagnatori, evitando qualsiasi assembramento anche solo nelle sale d’attesa. Tutto questo ci ha permesso di non avere nessun focolaio di Covid generatosi all’interno del reparto e di lavorare senza interruzioni e con la massima efficacia. Sono davvero soddisfatto dei risultati, anche perché la guerra al Covid non è ancora vinta. Ci aspettano mesi difficili, nei quali dovremo continuare a tutelare con tutte le nostre energie i pazienti ai quali prestiamo
assistenza”

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