Legionella: come evitare che il batterio possa diffondersi nell’acqua creando pericolo per l’uomo

VOGHERA “L’acqua che quotidianamente utilizziamo per scopi sanitari in alcuni punti potrebbe essere infettata dal batterio della legionella. Per questo è necessaria la sanificazione puntuale di tutti gli impianti: dagli addolcitori ai condizionatori, dalla caldaia ai serbatoi che contengono acqua”. Non ha dubbi il professore Roberto Facchini, amministratore delegato di Infinity Biotech, laboratorio con sede in provincia di Piacenza accreditato per le analisi dall’Istituto zooprofilattico di Lombardia ed Emilia Romagna, che l’altra sera è intervenuto a margine del convegno dal titolo “Legionella: batterio, caratteristiche, sintomi e prevenzione” organizzato dal Comitato amministratori Oltrepo, presieduto da Marcello Foresta presso il Co-Working Settanta di via Emilia a Voghera.

Il problema legato alla legionella è sempre più di attualità. Dopo che nelle scorse settimane si era parlato anche di qualche presunto caso verificatosi tra Rivanazzano e Salice Terme, il Cao ha deciso di organizzare questo convegno rivolto in particolare agli amministratori di condomini.

“Un successo questa tavola rotonda – sottolinea Foresta – anche perchè la risposta degli amministratori è stata molto positiva su di un tema di attualità e molto sentita. Ringrazio il professor Facchini che non solo ci ha spiegato il problema della legionella ma ci ha anche illustrato i sistemi per debellare questo virus che può portare anche alla morte”.

“La legionella – ha spiegato Roberto Facchini – è una gravissima forma di infezione batterica che può anche essere mortale. Si trova comunemente nell’acqua ed è un batterio che se inalato per espirazione provoca infezione agli alveoli polmonari. Purtroppo in Italia il problema è molto diffuso – ha detto ancora Facchini – in tutti gli impianti di distribuzione di acqua sanitaria. Con l’acqua sanitaria sotto una temperatura di 50 gradi il batterio si diffonde in modo esponenziale. Un fattore di diffusione è legato anche all’aumento della temperatura media stagionale: con inverni miti l’acqua non diventa più fredda e questo può far aumentare la presenza del batterio. Per combatterlo serve la sanificazione periodica di tutti gli impianti”.

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