Focolaio di peste suina in un allevamento a Montebello della Battaglia: smantellati 160 maiali

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA – La peste suina fa strage in un allevamento a conduzione familiare di Montebello della Battaglia. E’ qui dove è stato riscontrata la positività in diversi suini. L’allarme è scattato dopo che alcuni capi erano morti in maniera inspiegabile. E’ il primo caso in Lombardia. Ieri mattina si è immediatamente riunita la cabina di regia con Regione Lombardia, Ats Pavia, l’Istituto zooprofilattico e il commissario straordinario. Sono iniziate immediatamente le attività di depopolamento di circa 160 capi. Fortunatamente non risultano contatti a rischio con altri allevamenti. L’azienda contaminata dalla Psa è quella di Maurizio Allegrini che è attivo da oltre cinquant’anni.

Per l’azienda un danno incalcolabile per la perdita di tutti gli animali da cui produceva anche insaccati. Ieri mattina è stata attivata la cabina di regia con gli assessorati e le direzioni generali welfare e agricoltura di Regione Lombardia, l’Ats di Pavia, l’Izsler (Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) e Vincenzo Caputo, Commissario Straordinario alla Peste suina africana. Un anomalo aumento della mortalità ha fatto sorgere il sospetto di Psa al proprietario dell’azienda, un piccolo allevamento di suini da ingrasso (circa 160 animali) a conduzione familiare, con annesso macello aziendale.

A seguito del riscontro di Psa, immediatamente è stata condotta, da parte del personale del Dipartimento Veterinario dell’Ats di Pavia, dell’Unità Operativa Veterinaria di Regione Lombardia e dell’Istituto Zooprofilattico, l’indagine epidemiologica tesa a verificare le possibili cause di introduzione del virus in allevamento. Tale indagine ha permesso di escludere il contatto diretto tra i suini presenti e cinghiali, grazie alla presenza delle specifiche misure di biosicurezza previste dalle norme e adottate dall’allevamento.

Sono stati quindi effettuati specifici campionamenti per verificare l’eventuale possibilità di contagio indiretto tramite gli automezzi aziendali e i mangimi utilizzati in azienda. Sono attualmente in corso, sotto la supervisione della Ats di Pavia, le attività di depopolamento dell’allevamento, che si concluderanno nella giornata di oggi. Si tratta di un caso isolato e non sono stati messi in evidenza contatti a rischio con altri allevamenti. Nei prossimi giorni verranno incrementate, nelle zone limitrofe, le attività di sorveglianza e di contenimento dei cinghiali.

“Il caso riscontrato – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi – purtroppo non ci sorprende e rende indispensabile l’adozione delle massime misure di precauzione per coloro che operano a contatto con gli allevamenti. Allo stesso tempo, nella riunione tenuta assieme all’assessore Bertolaso con il commissario Caputo, è emerso che alle politiche di contenimento devono affiancarsi sempre di più quelle di eradicazione, a partire dall’intensificazione delle attività di controllo e abbattimento dei cinghiali che ormai da mesi, nel territorio pavese e nelle regioni confinanti, hanno raggiunto una presenza invasiva ed eccessiva. Anche grazie al sostegno del Governo non lasceremo nulla di intentato per preservare il patrimonio suinicolo della Lombardia, il più consistente e importante del Paese”.

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