Peste suina. Polemiche sugli abbattimenti dei cinghiali dopo l’incontro tra Ats, Regione e Polizia provinciale con i sindaci prima e i cacciatori

VARZI Polemiche sugli abbattimenti dei cinghiali, a volte troppo vicini alle abitazioni e per non poter effettuare l’attività di addestramento cani nei prati e nei boschi. Intanto la zona rossa per adesso non si tocca. Una giornata piena di tensioni, ieri pomeriggio, in Comunità montana per l’incontro tra Ats, Regione e Polizia provinciale con i sindaci prima e i cacciatori dopo, per fare il punto sulla situazione peste suina. Peste che dopo il ritrovamento di due carcasse infette ritrovate la scorsa settimana a Bagnaria e Ponte Nizza è ufficialmente entrata nel territorio oltrepadano.

In primis, se non verranno trovate nei prossimi giorni altre carcasse di cinghiali affette da peste suina, Regione Lombardia e Ats non sembrano intenzionati a modificare il numero dei comuni, per ora 11, inseriti nella fascia di restrizione II. Durante l’incontro è stato evidenziato come per cercare di debellare il maggior numero di cinghiali ed evitare il proliferare della peste suina gli abbattimenti avvengono anche nelle ore notturne. E qui è stato sollevato il problema sul fatto che a volte gli abbattimenti avvengono anche non lontano dalle abitazioni creando malcontento e spavento tra i residenti.

Nell’incontro in Comunità montana a Varzi i dirigenti di Ats di Milano e Pavia e i funzionari di Regione Lombardia hanno incontrato prima i sindaci della zona di restrizione II e quindi i capisquadra dei cacciatori per fare il punto. Un incontro fiume iniziato alle 15 e terminato dopo le 20 e che è servito in particolare per fare chiarezza su alcuni dettagli che non erano ancora stati ben messi a fuoco dai sindaci che in sostanza sono quelli che devono poi fare rispettare le regole sul campo.

In particolare è stato definito che la zona di restrizione II, che comprende i comuni di Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima e Colli Verdi (Valverde), per ora non cambia. Tanti gli argomenti discussi, anche la possibilità di estendere ai famigliari dei proprietari di case e boschi di potersi recare a funghi, il permesso di poter parcheggiare ai bordi delle strade che danno accesso ai boschi, ovviamente per gli abitanti residenti nella zona di Restrizione II.

Di fatto è vietato entrare nei boschi con i mezzi motorizzati, ma è consentito parcheggiare a bordo delle strade asfaltate. Inoltre è stato detto che i comuni si impegneranno a sistemare dei cestini porta rifiuti per far si che tutti i rifiuti vengano inseriti in questi contenitori ed evitare che possano essere dispersi nell’ambiente e diventando esca e punto di ritrovo dei cinghiali. Intanto è salita la polemica per l’attività di depopolamento dei cinghiali che avviene in base alle disposizioni impartite dal commissario straordinario della peste suina: durante l’incontro è stato riferito come alcune abitanti abbiano segnalato spari non lontano dalle case creando spavento. I sindaci si sono detti d’accordo sul fatto che si debba debellare il problema perché se la peste suina dovesse arrivare nella zona di pianura dove ci sono allevamenti di suini sarebbe un disastro per l’economia, purchè non si spari vicino alle case.

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