Peste suina. Oltre alla caccia, la restrizione che sta creando i maggiori malcontenti riguarda la raccolta di funghi e tartufi

VARZI Oltre alla caccia, la restrizione che sta creando i maggiori malcontenti riguarda la raccolta di funghi e tartufi. Durante l’incontro di ieri a Varzi, con i responsabili di Ats e Regione Lombardia, è stato definito che non solo i proprietari di boschi e case possono recarsi nei boschi ma anche i famigliari. Mentre in un primo tempo si credeva che questo non fosse possibile.

Resta il fatto che chi non abita in uno degli 11 comuni compresi nella zona rossa non può recarsi in questi aree ne per una passeggiata nei boschi ne alla ricerca dei prelibati porcini. In questo momento dunque i residenti, proprietari o affittuari di seconde case o di boschi e dunque anche i famigliari possono andare alla ricerca dei funghi. Tra l’altro, la stagione che sembrava già promettere bene nel mese di maggio, grazie alle piogge intense, ora si è ridimensionata a causa del caldo. E di funghi se ne trovano meno del previsto.

“Da ormai alcune settimane – sottolinea Luca Menino titolare della ‘Fungaia’ di Ponte Nizza che vende funghi e tartufi freschi, secchi e sottoli – i miei fornitori, che sono residenti sul territorio e quindi possono recarsi nei boschi, hanno cominciato a portare i prelibati porcini. E’ buona soprattutto la crescita di tartufi neri. Devo ammettere – prosegue Menino – che anche se vi sono queste restrizioni in corso, le vendite ad oggi non sono aumentate rispetto al passato”.

E’ bene ricordare che la peste suina colpisce solamente cinghiali e suini e non attacca l’uomo e neppure le peculiarità del bosco per cui funghi, tartufi, castagne e altri prodotti sono salvi e si possono consumare senza alcun problema. 

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