Frane, alberi caduti per il gelicidio e strade insidiose. L’Oltrepo montano ieri mattina si è svegliato con una situazione difficile

VARZI Frane, alberi caduti per il gelicidio e strade difficilmente percorribili per il ghiaccio. L’Oltrepo montano ieri mattina si è svegliato con una situazione molto precaria e difficile a causa della pioggia insistente caduta per tutta la giornata di giovedì. A peggiorare la situazione il gelicidio causato dalla pioggia caduta in quota che con la temperatura al suolo inferiore allo zero si è trasformata in un sottile ma insidiosissimo strato ghiacciato.

La situazione più delicata si registra comunque a Varzi dove nella tarda serata di giovedì numerosi massi si sono staccati a ridosso della provinciale numero 18 Varzi-Fabbrica Curone proprio a pochi metri dal tratto dove nel dicembre di tre anni fa si staccò la frana che bloccò la viabilità per oltre 6 mesi. Le piogge intense hanno causato il distacco di massi dalla parete rocciosa posta a monte della strada.

“Il materiale franato – sottolinea il presidente della Provincia Giovanni Palli, che è anche sindaco di Varzi – è stato contenuto all’interno delle apposite rete metalliche di protezione. Abbiamo comunque deciso di istituire un senso unico alternato mediante apposita segnaletica in modo tale da permettere la rimozione del materiale caduto e la pulizia delle reti stesse”.

Nel giro di qualche giorno la situazione dovrebbe comunque tornare alla normalità. Le reti di protezione erano state posizionate proprio a pochi metri dal corpo frana, dove si sta ancora lavorano, con il chiaro intento di contenere detriti che possono, come è realmente accaduto la scorsa notte, staccarsi dalla montagna. Capitolo a parte per quanto riguarda il gelicidio. A Val di Nizza una pianta è caduta lungo la strada comunale che porta a Marnago e Cascina Legra.

“Fortunatamente – sottolinea il sindaco Franco Campetti – i danni sono stati meno ingenti del fenomeno verificatosi alcuni anni fa quando interi boschi furono rasi al suolo dal ghiaccio”. La situazione più precaria nel comune di Santa Margherita di Staffora dove i mezzi spargisale sono dovuti intervenire più volte per cercare di sciogliere il ghiaccio dalle strade. Tutta la fascia appenninica dal Passo del Giovà a Pian dell’Armà ieri mattina si è risvegliato con piante coperte da oltre un centimetro di ghiaccio.

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