Esercitazione del Soccorso Alpino Pavia-Oltrepo tra le rocce di Guardamonte

BAGNARIA – Cade in un dirupo, l’elicottero non può intervenire e bisogna calarsi in cordata per recuperare il ferito. Tecniche non facili da seguire che solo la mano di persone esperte può salvare la vita allo sfortunato. Nessun dramma nessun incidente vero: solo una simulazione, un’esercitazione che è stata organizzata tra le rocce scoscese di Guardamonte, nel comune di Bagnaria.

Una trentina di persone di Areu e Soccorso alpino hanno lavorato per ore con l’obiettivo di perfezionare le tecniche di movimentazione e soccorso su terreno impervio. Un evento che ha visto i responsabili di Soreu della Pianura (che fa parte di Areu) e del Soccorso Alpino Pavia-Oltrepo impegnati sulla falesia di Bagnaria per il trasporto in barella di feriti in un luogo impervio che ha permesso di mettere a punto nuove tecniche.

Una trentina le persone impegnate in questo corso di aggiornamento “persone che quotidianamente – spiegano i responsabili del soccorso alpino – che si dedicano agli interventi di soccorso tecnico-sanitario in ambiente ostile. Anche nella nostra provincia, se pur caratterizzata da territori a bassa criticità, quest’anno e negli anni passati non sono mancati incidenti a volte gravi, in boschi e zone impervie difficilmente raggiungibili. Escursionisti, cercatori di funghi, cacciatori, bikers, lavoratori ed altri sono i soggetti che rientrano nella rosa degli interventi di soccorso su terreno impervio”.

“Lì, spesso, – spiegano quelli del Soccorso Alpino – interviene l’elicottero del sistema di urgenza ed emergenza 118; quando il meteo non lo permette, con la nebbia, la neve o di notte si va a piedi. Spesso la persona infortunata viene recuperata con manovre complesse di trasporto in barella portantina; e qui arriviamo al dunque. Le tecniche di movimentazione, se pur ampiamente sperimentate, lasciano alcuni aspetti ancora poco conosciuti. L’utilizzo dei materiali specialistici, tutti rigorosamente certificati da norme internazionali, meritano comunque delle verifiche sul campo nelle loro applicazioni, a volte complesse e gravose”. Ecco spiegato il lavoro che tanti tecnici del Soccorso alpino hanno effettuato a Guardamonte.

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