Sul problema siccità interviene Coldiretti Pavia. “Il rilascio di acqua dagli invasi idroelettrici rappresenta un passo importante” 

PAVIA – In uno scenario di profonda crisi idrica come quello che stiamo vivendo, è importante agire subito per cercare di salvare il prima possibile le coltivazioni in campo. È quanto afferma Coldiretti Pavia nel commentare positivamente l’impegno dei produttori idroelettrici a rilasciare acqua annunciato dall’assessore regionale a Enti locali, Montagna e risorse energetiche.

“Accogliamo con soddisfazione questa decisione, frutto dell’azione di Coldiretti a livello regionale e che sblocca almeno in parte il rilascio dell’acqua dagli invasi idroelettrici così come avevamo richiesto – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Ci auguriamo ora che anche i produttori idroelettrici della Confederazione svizzera possano liberare velocemente risorsa idrica anche verso il lago Maggiore”.

L’assessore Regionale agli Enti locali, infatti, ha annunciato che saranno rilasciati un totale di 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno per il bacino dell’Adda e quasi un milione per il bacino dell’Oglio. “Sertori ha già annunciato anche di aver preso contatti con le autorità svizzere – continua Greppi – e ci aspettiamo che anche in questo caso la risposta sia rapida e positiva: le campagne, infatti, non possono aspettare oltre: anche in provincia di Pavia siamo in piena emergenza siccità”.

“Senza acqua – precisa Coldiretti Pavia – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini, in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa”.

“La siccità – continua Coldiretti Pavia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 1 miliardo di euro per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere”.

“Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – conclude la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.

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