Broni, sequestro area Sin: le parole del Sindaco Riviezzi

Nella mattinata odierna, presso gli uffici del Comune di Broni è stato notificato dall’Autorità Giudiziaria un atto con cui si nomina l’ente locale custode del Sin, il Sito di Interesse Nazionale comprendente l’area ex Fibronit, a seguito del sequestro probatorio della superficie nel contesto di attività investigative relative secondo lotto dei lavori di bonifica (conclusosi nel 2021). Nell’ambito di tale indagine, che ipotizza un articolato sistema di frode in pubbliche forniture di servizi, non risultano indagate persone facenti parte dell’organo politico-amministrativo del Comune, né dipendenti o funzionari dell’ente stesso.

«In primis – commenta il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – desidero rinnovare la più totale fiducia nelle attività della Procura della Repubblica. Ben vengano i controlli e gli approfondimenti a tutela della nostra comunità, soprattutto su un tema delicato come quello dell’ambiente. L’auspicio è che non emergano profili di illegalità, ma qualora le ipotesi di reato dovessero trovare riscontro nell’azione investigativa degli inquirenti, l’amministrazione comunale, in quanto rappresentante della cittadinanza, sarebbe certamente la prima parte lesa di questa vicenda. Rimango a completa disposizione dell’Autorità Giudiziaria per ogni necessità, nel caso in cui fosse utile un mio contributo».

Tra le ipotesi di reato contestate, inoltre, risulterebbero violazioni delle “misure di prevenzione e protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto”. «Fatti che, se confermati, risulterebbero gravissimi – aggiunge Riviezzi – considerata la storia di Broni e il suo rapporto con il tema dell’amianto».

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