Minori in comunità, l’appello dei sindaci pavesi: “Impostazione normativa da rivedere, i comuni rischiano il default”

BRONI – Si discuterà dell’impatto dell’affido di minori in comunità sui bilanci degli enti locali, tema avvertito in particolare dai Comuni di dimensioni medio-piccole, nella prossima riunione Consiglio di Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci di Pavia. Alla seduta, in programma per mercoledì prossimo 23 marzo, sono stati invitati a partecipare anche i presidenti dei Piani di Zona dei Distretti Sociali: sul tavolo la problematica – già emersa in passato ma ancora in attesa di una soluzione soddisfacente – dell’insostenibilità dei costi da parte delle amministrazioni coinvolte in provvedimenti di affidamento di minori.

«A scanso di equivoci, è bene chiarire che nessuno vuole mettere in discussione la bontà dei provvedimenti specifici – premette il presidente del Consiglio di Rappresentanza, il sindaco di Broni Antonio Riviezzi – né tantomeno criticare nel suo complesso l’istituzione dell’affido familiare, che ovviamente resta sacrosanta. C’è però un dato di fatto che non può essere ignorato: spesso i Comuni, anche a fronte delle contribuzioni di Stato e Regione, si trovano seriamente in difficoltà nel sostenere le spese di affidamento, al punto che alcuni non riescono a chiudere il bilancio perché andrebbero in predissesto. L’attuale impostazione normativa deve essere rivista, in quanto troppo spesso mette in ginocchio gli enti locali. Specialmente in questa fase storica – evidenzia – caratterizzata da un aumento davvero consistente dei costi per le utenze. Durante l’ultima seduta abbiamo ripreso il lavoro a suo tempo impostato dall’allora sindaco di Breme, Franco Berzero, per chiedere una maggiore presa di coscienza circa questo tema, con l’obiettivo di porlo a livello governativo».

«Ho personalmente toccato con mano la problematica – aggiunge Andrea Itraloni, sindaco di Copiano e vicepresidente del Consiglio di Rappresentanza – e posso assicurare che, per un piccolo ente, si tratta di una questione molto seria. Negli ultimi anni abbiamo avuto tre casi di affido, molto gravosi sulla parte corrente del bilancio, trovandoci in difficoltà nel far fronte alle spese per i servizi più essenziali e le manutenzioni. È necessaria un’interlocuzione seria con le istituzioni, affinché si trovi il modo di salvaguardare sia i minori in difficoltà, sia la gestione amministrativa dei Comuni».

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