“Game on – liberi di mettersi in gioco” . Il progetto a sostegno dei minori autori di reato è in partenza nei territori di Pavia e Voghera

VOGHERA – Avviato, anche sul territorio di Voghera e Pavia, il progetto “Game On – liberi di mettersi in gioco” selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con ente capofila il Consorzio SIR di Milano e come partner territoriali, il Centro Servizi Formazione, l’Associazione Orti sociali di Voghera, Fondazione Adolescere e Fondazione San Germano.

Il progetto intende sperimentare un modello di presa in carico precoce dei minori autori di reato e creare, nelle province di Milano, Monza-Brianza e Pavia, una rete regionale per la loro reintegrazione.

L’intervento prevede la presa in carico dei minori fin dal momento della prima segnalazione tramite un lavoro di rete tra enti pubblici e privati. I destinatari saranno inseriti in percorsi individualizzati che prevedono laboratori per l’ampliamento delle competenze, tirocini formativi presso aziende del territorio per favorire l’avviamento al lavoro, attività di volontariato e di cura del bene comune in un’ottica riparativa.

Un primo momento di formazione si avrà con il laboratorio didattico di orto e giardinaggio “Si fa presto a dire Orto” promosso dalla Associazione Orti Sociali in partenza a Febbraio a Voghera.

L’obiettivo di questo percorso è recuperare la cultura del fare “con” la terra per trasmettere attraverso l’esperienza gli insegnamenti della tradizione ai più giovani, esempi di valore e una cultura di sostenibilità ambientale. L’esperienza insegna che il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il fare parte di un piccolo nucleo e il contatto con le piante, hanno un effetto benefico e stimolante. P

rincipio portante di “Game on” è di attuare interventi di supporto educativo e di riparazione agli atti di devianza prima che il minore entri formalmente nel circuito dei Servizi Penali Minorili. Intervenendo, infatti, non appena avviene la segnalazione all’autorità giudiziaria, si copre un lasso di tempo che è spesso nocivo per il minore perché, in attesa dell’avvio del procedimento penale, rischia di scivolare ulteriormente nel circuito deviante.

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