L’Oltrepo montano è stato scelto come punto di riferimento per lo studio del dissesto idrogeologico

VARZ -I L’Oltrepo montano è stato scelto come punto di riferimento per lo studio del dissesto idrogeologico. Monitoraggio idrologico e atmosferico dei siti campione, modellazione degli eventi franosi superficiali, modellazione delle piene e delle alluvioni a seguito di eventi di precipitazione intensi.

Questi i temi di grande attualità trattati nel “Progetto Andromeda”, svoltosi nei giorni scorsi e finanziato dalla Fondazione Cariplo ed incentrato in particolare sullo studio e sul monitoraggio del dissesto idrogeologico nell’area appenninica dell’Oltrepò Pavese. L’evento, a cui hanno partecipato più di 400 persone, ha confermato il grande interesse per le aree tematiche trattate, contestualizzate nell’attualissimo ambito dei cambiamenti climatici e strettamente legate al territorio, le cui fragilità si riflettono direttamente sul tessuto economico rurale e vitivinicolo.

L’evento è stato organizzato dall’Università di Pavia, in veste di capofila del Progetto Andromeda, con il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente ed il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI – sede di Perugia), l’Ordine dei Geologi della Lombardia, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia e l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Milano. Hanno partecipato all’evento la Fondazione Cariplo (finanziatore del progetto), la Regione Lombardia, la Provincia di Pavia, la Fondazione “Oltrepo Pavese” e la Comunità Montana.

Sono state presentate a un pubblico di professionisti che operano direttamente sul territorio (geologi, ingegneri e agroforestali) i risultati delle ricerche sullo sviluppo di metodi innovativi per prevedere frane superficiali e alluvioni, che integrano nuovi strumenti e metodi quali mappe satellitari di umidità del suolo e di pioggia. È stata confermata l’importanza del monitoraggio continuo del territorio e degli eventi atmosferici, al fine di ridurre al massimo i rischi legati al dissesto idrogeologico, contestualmente ai cambiamenti climatici in atto, che hanno e stanno modificando radicalmente la distribuzione delle precipitazioni sia a livello spaziale che temporale.

I risultati ottenuti dal Progetto Andromeda costituiscono la base per sviluppi futuri di sistemi di allertamento precoce dei fenomeni franosi e di alluvione, in collaborazione con la Protezione Civile di Regione Lombardia, potenzialmente usufruibili direttamente dagli “stakeholders” del progetto stesso: comuni, Provincia, Protezione Civile.

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