“Solo monitorando il territorio e mettendo in sicurezza i dissesti si possono evitare le tragedie”. Suonano come un monito le parole di Lanfranchi, sindaco di Fortunago, dopo la tragedia avvenuta a Ravanusa

FORTUNAGO – “Solo monitorando il territorio e mettendo in sicurezza i dissesti si possono evitare le tragedie”. Suonano come un monito le parole di Pier Achille Lanfranchi, sindaco di Fortunago, dopo la tragedia che ha coinvolto il paese di Ravanusa, nell’Agrigentino dove a seguito di una frana si è verificata un’ingente perdita di gas nella rete del metano che ha causato un’esplosione che ha provocato almeno sette vittime. Una situazione analoga si era verificata a marzo di quest’anno a Fortunago.

Un vasto dissesto idrogeologico aveva colpito tutto il versante, interrompendo la strada comunale con la presenza di sottoservizi: erano a rischio la linea dell’acquedotto comunale, della fibra ottica, la rete di media pressione di gas metano che alimenta l’abitato di Fortunago e il vicino comune di Borgoratto Mormorolo, la linea interrata dell’Enel di energia elettrica di 15 mila volt che alimenta la cabina di trasformazione situata a circa quattro metri dalla nicchia di frana. All’indomani dell’evento calamitoso, il sindaco Lanfranchi aveva segnalato alla Regione la gravissima situazione che richiedeva un intervento di somma urgenza, individuando con precisione i lavori indifferibili da effettuare per fronteggiare il danno e il pericolo in atto.

Questo intervento immediato ha evitato il peggio. Lunedì anche le telecamere di Rai1 sono salite a Fortunago per raccontare come il tempestivo intervento ha evitato una tragedia. L’Oltrepo è uno dei territori maggiormente colpiti dal dissesto idrogeologico per la sua particolare conformazione e per la presenza di un terreno argilloso che quando s’impregna d’acqua scivola facilmente a valle. Ne sa qualcosa il sindaco di Romagnese Manuel Achille che da tempo lotta contro le frane.

“La situazione di dissesto idrogeologico e relativa ai movimenti franosi nel nostro territorio deve essere affrontata con una maggiore sensibilità già da subito, è un tema che non può più essere rimandato – sottolinea Achille -; occorre una profonda attività di coordinamento tra gli enti che presidiano il territorio e le organizzazioni centrali, al fine di individuare le situazioni critiche e porvi rimedio preventivo. E’ indubbio che fattori determinanti come il cambiamento climatico stanno accelerando sensibilmente queste problematiche, che sono d’intensità e di frequenza sempre maggiore. La Comunità montana – conclude il sindaco di Romagnese – ha un territorio enorme, e vi sono piccoli comuni con decine di chilometri quadrati di territorio e che non possono fronteggiare da soli questa emergenza. Serve un’attività di coordinamento efficace tra i vari enti e una risposta concreta a livello centrale”. Gli fa eco il sindaco di Bagnaria, Mattia Franza.

“Purtroppo il territorio dell’Oltrepo è da sempre soggetto a frane e smottamenti. Dal punto di vista idrogeologico è molto fragile ed è una patologia cronica proprio per la sua formazione morfologica, inoltre, negli ultimi anni il continuo abbandono delle terre coltivate da parte dei privati e il cambiamento climatico con stagioni molto siccitose che provocano un ritiro del terreno ha accentuato maggiormente questo fenomeno mettendo indirettamente a rischio la viabilità con cedimenti della carreggiata e dei relativi sottoservizi come luce acqua e gas. Le amministrazioni locali – conclude Franza – hanno realizzato numerosi interventi a salvaguardia del territorio, in particolar modo negli ultimi anni e altri grazie a finanziamenti statali e regionali verranno effettuati nel prossimo periodo, ma altrettanto importante è il lavoro di manutenzione ordinaria a monte che non sempre è di competenza dell’ente pubblico”.

Rispondi