Una città a misura di bambino. Il Comune acquista nuovi giochi da installare nei parchi

VOGHERA – Una città a misura di bambino. E’ l’obiettivo che si è prefissata l’amministrazione comunale di Voghera guidata dalla sindaca Paola Garlaschelli. E in questa direzione vanno i nuovi giochi che sono stati acquistati e saranno installati nei parchi cittadini. Il comune di Voghera infatti nel mese di luglio ha ottenuto un finanziamento di 30mila euro dalla Regione Lombardia per la fornitura e l’installazione di nuovi giochi per bambini. I giochi sono stati consegnati al comune proprio nei giorni scorsi. Molti giochi avranno anche la pavimentazione antitrauma prevista per legge per altezze giochi con seduta superiori ad un metro.

Ecco i giochi e i parchi interessati da questo intervento: Parco Giochi Via Di Vittorio, scivolo e altalena con pavimentazione antitrauma; asilo nido Gavina via Don Minzoni, casetta per bambini; parco giochi chiesa “Rossa” via tempio sacrario delle Cavalleria, palestra triangolo con pavimentazione antitrauma; scuola materna Palli via Di Vittorio, altalena e scivolo mini baby; parco giochi via Massimo D’Azeglio, scivolo torre mini baby; parco giochi via Bachelet, scivolo torre mini baby e gioco a molla: parco giochi via Gran Paradiso, altalena doppia mista alluminio con pavimentazione antitrauma; parco giochi via Bandirola, palestra baby; parco giochi via Ada Negri, gioco a molla. L’installazione è già iniziata e terminerà nelle prossime settimane.

“Si tratta di interventi importanti che vanno nella direzione di una città a misura di bambini e di famiglie – afferma l’assessore ai lavori pubblici Giancarlo Gabba -. Eravamo in attesa dell’esito della gara per il reperimento dei nuovi giochi e i lavori di installazione si concluderanno anche prima del previsto. In questo modo, dopo la chiusura dei parchi nel mese di novembre a parte quelli di piazza Meardi, via Perugino e piazza San Bovo, in primavera queste aree verdi saranno perfettamente fruibili dai bambini e dalle famiglie, con la sostituzione di quelle strutture che versavano in condizioni di degrado e ammaloramento, quindi non fruibili in sicurezza”.

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