C’è la guardia medica per i turisti ma manca il medico condotto per i residenti. Il sindaco non ci sta e scrive a Prefetto, Regione e Ats

BRALLO DI PREGOLA – C’è la guardia medica per i turisti ma manca il medico condotto per i residenti. Questa situazione paradossale si è venuta a creare in questi giorni al Brallo di Pregola dove oltre 500 abitanti si ritrovano senza medico. Il tutto da quando è scaduto il contratto con Aurelio Torriani che, dopo essere andato in pensione il 31 dicembre 2020 a Voghera, per sei mesi di fila ha prestato servizio nel centro dell’alta valle Staffora che era rimasto senza medico curante. Il sindaco del Brallo Christos Chlapanidas non ci sta. E così ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto, alla Regione e all’Ats per chiedere che qualcuno prenda immediatamente dei provvedimenti per mettere fine a questa situazione che sta creando non pochi disagi. Infatti gli abitanti dovrebbero compiere 30 chilometri per scendere fino a Varzi, per recarsi da un dottore anche solo per farsi scrivere una semplice ricetta di medicinali. “Il comune di Brallo di Pregola ha sempre avuto in loco il medico di famiglia fino al 1° giugno 2020.

Con le dimissioni del dottor Rossi il suo posto non è stato coperto da un altro medico. Gli abitanti del comune si trovano senza medico di famiglia con grandi disagi in quanto più del 35% della popolazione è over 75 anni. Gli ambulatori medici più vicini si trovano a Varzi (a 17 chilometri dal capoluogo ma 30 dalle frazioni più remote). Con le nostre rimostranze supportate anche dalla Comunità montana – continua il sindaco – l’Ats ha trovato una soluzione anche questa volta provvisoria: è stato identificato il dottor Torriani con un incarico fino a fine giugno 2021. Torriani ha svolto un ottimo servizio ripartendo una volta ancora da zero per ricaricare residenti/pazienti”. Il sindaco avvicinandosi la scadenza di fine giugno ha chiesto un incontro con Ats per avere notizie sull’evoluzione futura. “Durante l’incontro – spiega Chlapanidas – sono stato rassicurato che ancora una soluzione provvisoria era stata trovata: il medico che svolge la guardia turistica avrebbe anche seguito i residenti.

Al primo luglio ha preso servizio il dottor Marchetti che però non ha ricevuto alcun incarico per i residenti. In data 3 Luglio (a seguito dell’ennesima mia lettera di lamentela con Ats) ho ricevuto una comunicazione ufficiale nella quale ancora una volta vengo informato che non è stato possibile reperire un medico che venga a prestare servizio nell’ambulatorio di Brallo: i residenti devono “arrangiarsi” cercando un medico nell’ambito”. Chlapanidas è su tutte le furie e si pone alcune domande ad Ats, Prefetto e Regione. “L’ambulatorio al Ballo che esiste dagli anni 50 attualmente è chiuso. Gli anziani presenti in alta valle (farmacia del Brallo e medico rappresentano un rifermento sia per il Brallo che per i comuni limitrofi anche fuori regione). Non si mette a rischio la salute di tutti agendo in questo modo?

Proseguendo su questa linea chi vorrà prendere in carico l’ambulatorio del Brallo con zero mutuati? Siamo considerati “aree interne” da tutelare – continua il primo cittadino – ed in qualche maniera da aiutare a non perdere ancora popolazione. Togliendo i servizi essenziali (per inciso è una continua lotta anche con il TPL -trasporto pubblico locale- per ripristinare corse che vengono cancellate approfittando della situazione) siamo destinati a “chiudere”?”. Il sindaco attende delle risposte.

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