Il comune di Voghera tende una mano alle categorie messe in ginocchio dalla pandemia con agevolazioni dal 15 al 60% sul pagamento della Tari

VOGHERA – Il comune di Voghera tende una mano alle categorie che sono state messe in ginocchio dalla pandemia con agevolazioni dal 15 al 60% sul pagamento della Tari. Saranno riconosciute d’ufficio alle utenze non domestiche, direttamente nell’avviso di pagamento che sarà consegnato nei prossimi giorni, le agevolazioni. Un’agevolazione del 15% a: esposizioni ed autosaloni; un’agevolazione del 25% alle attività scolastiche; un’agevolazione del 45% alle associazioni culturali e ricreative, alberghi senza ristorante, pensioni, bed & breakfast, negozi di abbigliamento, calzature ed altri beni durevoli, negozi particolari quali filaterie, tende e tessuti, tappeti, cappelli ed ombrelli, antiquariato; commercio all’ingrosso, attività parrucchiere; un’agevolazione del 60% a musei, biblioteche, cinematografi e teatri, centri sportivi e palestre, attività estetista, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub, mense, birrerie, hamburgherie, bar, caffè, pasticcerie, gelaterie, discoteche, night club, sale giochi e scommesse.

Complessivamente sono circa 550, pari a oltre il 30%, le utenze non domestiche a cui sono riconosciute d’ufficio le agevolazioni decise dal Comune. Prevista anche un’agevolazione pari al 25% della parte variabile della tariffa per le microimprese e del 40% della parte variabile per disagio economico per i nuclei familiari con indicatore Isee non superiore ai 10mila euro. In merito alle aliquote approvate in consiglio comunale, la sindaca Paola Garlaschelli spiega:

“Abbiamo cercato di ampliare l’applicazione delle agevolazioni Tari non limitandole alle sole categorie economiche interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività. Questo ci ha portato ad includere le attività le cui “restrizioni” si siano determinate non per l’effetto diretto delle disposizioni di sicurezza sanitaria ma comunque in ragione dell’emergenza, estendendo il concetto di “restrizioni” a quelle condizioni di rilevante calo dell’attività e del relativo fatturato evidentemente connesse con l’emergenza sanitaria, anche in assenza di dirette disposizioni restrittive”.

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