I nostri vicini di casa volano nello Sport, mentre noi restiamo chiusi dalle nostre mentalità

TORTONA – La Bertram Derthona che espugna in gara 5 della finale playoff il parquet di Torino e vola nella massima serie di basket ha un po’ di Oltrepò in questa impresa, in quando i tortonesi – che stanno aspettando un nuovo palasport in città – quest’anno hanno giocato le partite casalinghe sul neutro del PalaOltrepò di Voghera. C’è poi la leadership con la società della Nuova Olympia Voghera, dove giocano i giovani della Bertram, i quali hanno eroicamente trascinato il club gialloblù fino al secondo turno dei playoff di serie C/2. Se la sinergia sull’asse della “SS 10” continuerà anche nel futuro prossimo, non possiamo tuttavia non fare una profonda riflessione. In una provincia appena accanto alla nostra, una squadra di basket centra la conquista della serie A1, mentre l’Alessandria Calcio, solo poche settimane fa, ha conquistato uno storico ritorno in serie B. Solo un confine regionale ci separa dai nostri vicini di casa, ma in realtà sembrano anni luce di distanza il divario che c’è a livello sportivo. E non andiamo sempre a parare sui soliti discorsi che snobbano lo sport, perché lo Sport, nel bene e nel male, è il riflesso della qualità della vita di un territorio in molti dei suoi aspetti. Non a caso, infatti, viviamo in una zona dove ogni due per tre le strade sono dissestate, i ponti sono pericolanti, i disservizi dei mezzi pubblici ormai non fanno neanche più notizia, per certe mentalità radicate non si riesce a valorizzare una terra che spalancherebbe le porte a lavoro, occupazione, turismo, indotto, ecc. e tante altre cose note che si potrebbero ripetere all’infinito.

La provincia di Pavia non va oltre l’Eccellenza di calcio (il massimo campionato regionale italiano) e una A1 ma femminile di pallacanestro, altrimenti bisogna scendere almeno in serie B maschile (che è la terza serie nazionale). Invece Alessandria (90.000 abitanti) e Tortona (27.000 abitanti) sono l’esempio di come città di provincia hanno creduto in progetti a lungo termine e li hanno portati a compimento, dietro mesi e stagioni di lungimiranza, progettualità e investimenti mirati, tutti elementi da noi cronicamente assenti, perché si vive solamente di “cicli”, che prima o poi hanno un epilogo e tutto torna com’era al momento di partenza, ovvero in basso. A parte qualche “orticello” storico, non c’è una visione di unione delle forze fra club per cercare di costruire e valorizzare qualcosa in un’ottica a lungo raggio. Lo sport è davvero il riflesso del territorio e in questo caso esprime proprio bene la differenza fra la solare provincia di Alessandria, che si gode le sue conquiste sportive, e invece l’ombrosa e cupa provincia pavese, dove si vive di ricordi di vacue gioie di tempi ormai passati e lontani, e dove il gestore dell’ “orticello” spera quasi sempre che quello accanto vada male. Se non si riesce ad andare oltre a queste mentalità nel mondo sportivo, figuriamoci se si potrà mai arrivare a unire le forze per aspetti e questioni molto più importanti.

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