La pandemia ferma l’Università dei Sapori, sciolta consensualmente la convenzione con il Comune

BRONI – Una decisione ben ponderata, motivata da uno stato di fatto che non può essere certamente imputato alle rispettive volontà. Nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 31 marzo, la giunta ha approvato la risoluzione della convenzione tra il Comune di Broni e l’Università dei Sapori di Perugia, cui era stata affidata la gestione di parte della “Cascina Cassino Po”. Il progetto iniziale prevedeva l’erogazione di corsi di alta formazione in ambito enogastronomico, nel solco del programma di valorizzazione del territorio già impostato con la realizzazione della contigua Enoteca Regionale. Obiettivo che l’insorgere dell’emergenza sanitaria, con la conseguente impossibilità di svolgere lezioni in presenza, ha sostanzialmente reso inattuabile. Da qui la scelta, condivisa da entrambe le parti, di sciogliere l’accordo sottoscritto a suo tempo.

“Le parti – afferma Stefano Lupi, presidente dell’Università dei sapori – si danno reciprocamente atto che le condizioni delineate dalla pandemia non consentono lo svolgimento delle progettualità previste. Si è dunque scelto di interrompere il rapporto in essere, di comune intesa, con la stessa stima e considerazione che aveva animato l’accordo”.

Da parte sua il Comune si è impegnato a rilevare alcuni arredi e attrezzature, in condizioni pari al nuovo, per un importo di circa 15mila euro (con uno sconto del 10% sul prezzo d’acquisto). “Si tratta di beni che saranno utilizzati per le iniziative che animeranno gli stessi spazi nel prossimo futuro – spiega in proposito il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – e che prevediamo di definire una volta rientrato l’allarme sanitario. La struttura, dall’alto valore storico e culturale, rimane comunque nella disponibilità del Comune e attualmente sono in corso interlocuzioni con diversi soggetti, che si occupano di promozione turistica ed enogastronomia, potenzialmente interessati a svolgere le loro attività nell’immobile alla frazione Cassino Po”.

“Certamente dispiace – sottolinea il primo cittadino – che il progetto con l’Università dei Sapori non abbia dato i frutti sperati. Del resto nessuno avrebbe potuto prevedere quanto è accaduto nell’ultimo anno, con tutte le conseguenze negative che si ripercuoteranno sulla pianificazione dei mesi a venire».

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