Fabio Bergonzi riconfermato presidente del Consorzio Tutela Salame di Varzi. “Nel 2020 sono stati certificati 634.000 salami con una crescita del 4,22%”

VARZI – Tempo di riunioni, tempo di Assemblee. E’ quello che è avvenuto anche per il Consorzio di Tutela del Salame di Varzi che ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione e che a sua volta ha eletto il Presidente. La riunione è avvenuta in presenza, nel salone delle riunioni presso la “Casa dei Servizi delle Terre Alte” dove ha sede di rappresentanza il Consorzio, nel rispetto delle regole. Un emozionante occasione che ha permesso in sicurezza l’incontro dei Soci del Consorzio. Dopo l’approvazione del bilancio 2020, ha avuto avvio la elezione del CdA per il periodo 2021-23 riconfermando le sue componenti e precisamente per i rispettivi salumifici: Stefano Albertazzi, Fabio Bergonzi, Angelo Bozzola, Ornella Buscone (quota rosa), Ezio Garabello, Piero Magrotti. Per gli affettatori e porzionatori Pierluca Maria Ambrosioni . All’unanimità alla presidenza è stato rieletto Fabio Bergonzi ed alla vicepresidenza Pierluca Maria Ambrosioni.

Consorzio Tutela del Salame di Varzi: Il presidente Fabio Bergonzi e il direttore Annibale Bigoni

Il rieletto presidente Bergonzi ha ringraziato per la fiducia nuovamente concessa. Nella sua relazione ha dichiarato che il prodotto continua il trend di crescita registrato negli ultimi anni. Nel 2020 sono stati certificati 634.000 salami con una crescita del 4,22% rispetto all’anno precedente. Questo conferma che un pubblico sempre più ampio continua ad apprezzare il salame di Varzi DOP.

“Il 2021 continua ad essere un anno difficile, caratterizzato da un andamento della richiesta molto altalenante e poco prevedibile. – continua Bergonzi – Non si possono fare previsioni sulle vendite di un prodotto che per la sua preziosa caratteristica prevede una lunga stagionatura. Ciò può portare come conseguenza quella di avere periodi con eccedenze produttive alternati a periodi in cui non si riesce a soddisfare tutte le richieste. Il settore della ristorazione ha sofferto e continua a soffrire tanto, mentre negozi di vicinato salumerie e grande distribuzione in alcuni casi hanno registrato anche interessanti incrementi di vendite. Anche l’affettato è cresciuto molto. Come conseguenza dell’emergenza sanitaria ha portato tanti consumatori a preferire l’acquisto di prodotti pre-affettati. Basti pensare che nel 2020 sono state prodotte e commercializzate 451.807 confezioni rispetto alle 197.475 del 2019, pari cioè a 2,29 volte in più. Ciò sta a confermare il fatto che il Consorzio ed i produttori stanno lavorando bene, allargando il mercato e portando il salame di Varzi in tutta Italia ed anche all’estero”.

“E’ in corso un aggiornamento del disciplinare: la variazione più importante è quella di classificare le varie categorie di salame in base al calibro e non in base al peso come è avvenuto sino ad oggi, rendendo così il parametro più preciso. – sottolinea Bergonzi – Inoltre presso i macelli sono variate le classificazioni delle carcasse ed è necessario un allineamento europeo. Sono modifiche molto tecniche che non avranno nessun effetto sulle caratteristiche qualitative del prodotto.

Nella relazione introduttiva il riconfermato Presidente ha ricordato il lavoro da portare avanti a contatto con le Istituzioni del territorio. Il Consorzio ha aderito al progetto da parte di alcune aziende di allevare suini in zona. L’offerta di Salame di Varzi si arricchirà così di un prodotto in più che sarà il salame cucito DOP fatto con carne proveniente da allevamenti del territorio montano. La carne che attualmente viene utilizzata è di altissima qualità; sono suini pesanti provenienti da Lombardia Piemonte ed Emilia. E’ la stessa carne che viene certificata e destinata alla produzione dei prosciutti di Parma. Però non è possibile realizzare un Salame di Varzi proveniente esclusivamente in Oltrepò. L’allevamento suino è un’attività ad alto impatto ambientale; il territorio non può ospitare il numero di capi necessari per coprire l’intero fabbisogno produttivo.

Con il nuovo sito web, la newsletter mensile ed il lancio della pagina facebook è stata intrapresa una nuova strategia di comunicazione. E’ agevolmente visibile su tutti i principali dispositivi mobili, tutto ciò per intercettare ed avvicinare al prodotto un segmento di mercato costituito dal un pubblico più giovane ed attento, che ricerca prodotti di qualità.

Il Consorzio intenderà portare avanti un progetto, al quale tiene molto. Nel maggio 2019 si è tenuta la prima manifestazione a Varzi totalmente dedicata al salame con visite ai salumifici e con vari incontri-degustazioni nelle cantine storiche della cittadina di Varzi. L’intenzione è stata quella di creare un appuntamento fisso da ripetere ogni anno nello stesso periodo. I fondi necessari per organizzare l’edizione di maggio 2020 e di maggio 2021 erano stati disposti con un progetto GAL Oltrepò. L’emergenza sanitaria ha costretto il Consorzio ad annullare il programma.

Il futuro si colloca all’interno di un percorso volto a promuovere e diffondere la conoscenza di un prodotto di alta qualità alimentare come il Salame di Varzi DOP, certificato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il Presidente Bergonzi ha ringraziato tutti i soci per la fiducia dimostrata, ha espresso ottimismo nonostante le risorse finanziarie limitate ed ha evidenziato i seguenti obiettivi da sviluppare: sensibilizzare il consumatore verso la scelta di un prodotto di alta gamma qualitativa, educandolo ad un consumo consapevole e responsabile, promuovere e migliorare la commercializzazione del Salame di Varzi DOP; migliorare le sinergie tra i Soci produttori e le Istituzioni sul territorio.

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