Viaggia a pieno regime il reparto di oculistica dell’ospedale di Voghera

VOGHERA – “Il reparto di oculistica è una piccola isola felice nonostante il Covid-19”. Non ha dubbi il primario Gianluigi Bolognesi. A parlare sono i numeri. Infatti mentre molti reparti sono stati chiusi se non addirittura riconvertiti per curare i malati di Coronavirus, oculistica, se si esclude un brevissimo periodo di blocco dettato dalla Regione, ha comunque continuato la propria attività senza sosta. L’arrivo di nuovo personale permetterà a oculistica di fare un ulteriore salto di qualità.

Nel 2020 nonostante l’ospedale di Voghera fosse in prima linea per contrastare il Coronavirus e curare i pazienti positivi, nel reparto di oculistica sono state effettuate qualcosa come 879 operazioni di cataratta e ben 968 iniezioni intravitreali. Insomma numeri importanti per uno dei pochissimi reparti che ha comunque cercato di proseguire la propria attività nonostante il difficile periodo.

“Il 2020 ovviamente è stato negativo rispetto ai dati fatti registrare negli anni passati – spiega il primario Gianluigi Bolognesi – a causa del Covid. Abbiamo dovuto interrompere l’attività da fine febbraio fino alla tarda primavera. Una volta che il reparto è potuto ripartire abbiamo comunque dovuto diminuire l’attività sulle prescrizioni della Regione così come abbiamo dovuto diminuire le visite per evitare assembramenti ma anche per dare modo di igienizzare le varie postazioni. Tutto questo ha inevitabilmente causato un aumento dei tempi di attesa anche se da parte nostra abbiamo cercato di aumentare il più possibile l’attività proprio in questo periodo dove si sta tornando a pieno regime. Possiamo definirci un’isola felice – continua Bolognesi – perchè anche rispetto ad altri ospedali lombardi noi abbiamo potuto proseguire le attività mentre altri sono stati completamente chiusi. E lo testimonia anche il fatto che su Voghera si sono riversati moltissimi lombardi”.

“Noi – continua Bolognesi – dal 23 di agosto stiamo operando incessantemente come se non ci fosse il Coronavirus anche facendo le iniezioni intravitreali per la cura delle maculopatie, tutti i giorni senza neanche avere un giorno di riposo. I pazienti vengono tutti sottoposti a tampone prima di essere operati. Prendere in carico anche pazienti che arrivavano da altre strutture chiuse per il Covid da una parte ci ha permesso di erogare cure a tutti ma ha inevitabilmente allungato i tempi di attesa”. Ma intanto si parla di un potenziamento di questo reparto. “A breve dovrebbe arrivare un’altra persona in aiuto alla nostra equipe e mi augurio che dopo questo possa arrivarne anche un secondo in modo da aumentare il lavoro nelle sale operatorie e di ridurre i tempi di attesa”.

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