Il Comitato Ponte Becca si batte per la realizzazione del nuovo ponte: parla il presidente Fabrizio Cavaldonati

LINAROLO – Se avete una barca ormeggiata lungo il Ticino, magari verso l’imbarcadero Idrometro, giù a Linarolo, e se prendete il largo e vi accingete a discendere la corrente, non potete fare a meno di non notarlo. Fra la meravigliosa natura selvaggia e incontaminata della nostra “Louisiana Pavese”, apparirà dopo pochi istanti un gigante di ferro che taglia in due un paesaggio fin lì tipicamente fluviale. Appena dietro l’ultima ansa del “fiume azzurro”, appena prima della sua confluenza nel grande “Mississippi Padano”, ecco che appare in tutta la sua maestosità il mitico “Ponte della Becca”. E’ lungo più di un chilometro (esattamente 1.081 metri), ha una struttura tubolare con pareti reticolari a doppie diagonali, scavalca Po e Ticino in un solo boccone in prossimità di dove diventano tutt’uno, e collega la sponda pavese con quella oltrepadana attraverso la Strada Statale “617” Pavia-Broni. Costruito più di cento anni fa (1910-1912) e ristrutturato nel 1950 a seguito dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, nel passato più recente (2010) è stato rilevato un cedimento di 4 centimetri in un giunto: da allora è stato dichiarato carrabile solo al traffico più leggero di 35 quintali (a esclusione dei trasporti pubblici come pullman di linea). Negli anni a seguire sono state installate nuove barriere in calcestruzzo per limitare la larghezza della carreggiata e per impedire l’ingresso a mezzi troppo “pesanti”. Tuttavia, è solo nel 2018 che si è iniziato a parlare concretamente della possibile realizzazione di un nuovo ponte.

La Regione Lombardia e il Ministero delle Infrastrutture ne ipotizzano la realizzazione per il lustro attualmente in corso. Lo vedremo davvero costruito e percorribile entro il 2025? Ce lo dice Fabrizio Cavaldonati, presidente del “Comitato Ponte Becca”, un’ente che da qualche anno si batte per la realizzazione del nuovo ponte stradale. “Noi siamo nati nell’estate del 2016 e ci siamo registrati ufficialmente come ente giuridico nel 2017 – racconta Cavaldonati – Abbiamo uno Statuto, siamo dieci consiglieri, più una lunga serie di soci e di iscritti ai nostri canali ‘social’, ovvero Facebook e Twitter”. Come dialogate e come tenete informati le tante persone, che chiedono a gran voce, per un motivo o per l’altro, la realizzazione di un nuovo ponte su Po e Ticino? “Attraverso i nostri canali ‘social’ informiamo, dialoghiamo e abbiamo chiesto ai politici, agli enti e alle istituzioni di dialogare con noi. Vittorio Poma, Presidente dell’Amministrazione Provinciale, anche se è in scadenza di mandato, è sempre stato un importante punto riferimento del comitato. Adesso sembra che, dopo due anni di lunghi sacrifici, di discussioni e di rallentamenti, la strada tornerà in mano all’ANAS, che sarà il preconcetto fondamentale per la costruzione del nuovo ponte”.

Esistono almeno tre progetti per la realizzazione dell’infrastruttura, che sono molto diversi fra loro. Uno in particolare prevede la realizzazione dell’opera parecchio ‘a valle’, cioè in maniera tale che il nuovo tracciato della “S.S. Bronese” tagli completamente fuori l’abitato di Tornello. Voi quale delle tre ipotesi supportate maggiormente? “Siamo abbastanza contrari all’ipotesi di passare a ‘valle’ rispetto a Tornello, perché sia Mezzanino, sia la parte del ristorante e della piscina sulla sponda di Linarolo, sia la parte un po’ ‘romantica’ del ponte della Becca verrebbero un po’ sconquassate da questa ipotesi. Sarebbe meglio porre il nuovo progetto a ‘monte’, perché questo risolverebbe anche una serie di problematiche legate all’attraversamento stradale da Linarolo verso il ‘vecchio’ Ponte della Becca, che diventerebbe solo ciclo-pedonale”. Quali sono i reali tempi di attesa per vedere realizzata la nuova opera? “Nell’ultima assemblea pubblica, quella del 16 novembre scorso, ci hanno informato che verso febbraio-marzo verrà designato il vincitore della gara del primo dei tre progetti. Come comitato seguiremo attentamente ogni fase della progettazione e della costruzione del nuovo ponte. Il primo tassello in assoluto è stato il 12 giugno 2018, quando la Regione Lombardia ha stanziato 800.000 euro per uno studio di fattibilità. Quest’anno finirà, molto probabilmente, il primo stadio dei progetti. Ottimisticamente parlando, credo che ci vorranno ancora 4-5 anni prima di vedere questo ponte costruito, aperto e funzionante”.

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