Pazienti Covid da Genova, Milano e Pavia a Villa Esperia per essere curati

SALICE TERME – Per alleggerire la pressione sugli ospedali di Genova, Milano Niguarda, Busto Arsizio e San Matteo molti pazienti che presentato patologie legate al Covid sono stati trasferiti al Sorbo Rosso e a Villa Esperia. Gli ultimi in ordine di tempo sono 7 pazienti Covid che sono stati trasferiti dalla Liguria alla Lombardia. Sono stati accompagnati dagli ospedali Villa Scassi e San Martino di Genova alla casa di cura Villa Esperia di Salice Terme.

Il trasporto è stato effettuato dalla Croce Bianca genovese nell’intento di alleggerire la pressione sui posti letto disponibili negli ospedali genovesi. La struttura privata di Salice Terme, sia Villa Esperia che il Sorbo Rosso, convenzionata con il servizio sanitario nazionale, è un istituto di ricovero e cura di riabilitazione intensiva ad alta complessità.

Il direttore generale di Villa Esperia, Giuseppe Croce, sottolinea: “Da lunedì abbiamo riaperto il primo reparto, capace di 30 posti letto, dedicato ai malati Covid nella struttura di Villa Esperia dove abbiamo accolto 7 pazienti provenienti da Genova mentre gli altri arrivano dal territorio pavese oltre che dall’ospedale Niguarda. Essendo convenzionati con l’Ats le nostre strutture ospitano pazienti che arrivano da tutta Italia. In particolare il Sorbo Rosso (struttura posta all’ingresso di Salice Terme nel comune di Rivanazzano) ininterrottamente da marzo è stato trasformato in un ospedale Covid sotto l’egida e il coordinamento dell’Ats di Pavia”.

“In questo momento – continua Croce – tutti i 66 posti letto del Sorbo Rosso sono occupati mentre nel periodo estivo con il calo di malati avevamo circa una decina di pazienti. Qui abbiamo ospitato anche alcune suore ‘Pianzoline’ provenienti da Mortara che siamo riusciti a guarire e proprio in questi giorni alcune stanno facendo ritorno nella propria struttura. In questi giorni – conclude Giuseppe Croce – stiamo riconvertendo anche la struttura di Villa Esperia per ospitare pazienti Covid. Lavoriamo a stretto contatto con gli ospedali del territorio e delle province limitrofe proprio nell’intento di alleggerire la pressione”.

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