Oltrepò Pavese, terra del gusto tra piatti tipici, salumi e vini di altissima qualità. Ordina e compra il “Made in Oltrepo”

Mangiar bene bevendo vini di alta qualità. Questo è il vero punto di forza dell’Oltrepo Pavese, una terra a forma di grappolo d’uva, che durante la stagione estiva ospita migliaia di appassionati del “gusto”. Una enogastronomia inserita in un territorio incontaminato che parte dalle suggestive rive del “Grande Fiume”, passando per le colline coltivate a vigneto per arrivare nella fascia appenninica ai piedi dei monti Penice, Lesima e Chiappo. Proprio in questo periodo agriturismi, ristoranti, hotel, cantine vitivinicole, salumifici, pasticcerie e negozi di gastronomia alimentare si preparano per la stagione estiva mettendo in vetrina le eccellenze enogastronomiche “made in Oltrepo”.

Iniziamo dal vino. L’Oltrepò Pavese ha una storia viticola di almeno 2000 anni. Le caratteristiche del suo territorio con una superficie di quasi 100.000 ettari, hanno fatto dell’Oltrepò una zona vocata per eccellenza alla produzione di uva e di vino. La produzione enologica dell’Oltrepò Pavese a indicazione geografica è suddivisa in: Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico e Cruasè, marchio collettivo consortile per la versione rosè); Doc (Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese) e un Igt (Provincia di Pavia). Oltre al vino questo territorio sa offrire una gastronomia con prodotti e piatti tipici che sanno accontentare anche i palati più difficili. Si parte dal Salame di Varzi Dop, prodotto tradizionale della Valle Staffora le cui qualità e genuinità dipendono esclusivamente dal rigoroso rispetto da parte di abili artigiani salumieri dell’antica ricetta unita alle condizioni climatiche del territorio dell’Oltrepò Pavese montano.

Il salame di Varzi (DOP) è un preparato a base di carne suina, originario delle zone dei comune di Varzi, Bagnaria, Brallo di Pregola, Cecima, Fortunago, Godiasco, Menconico, Montesegale, Ponte Nizza, Rocca Susella, Romagnese, Santa Margherita Staffora, Val di Nizza, Valverde e Zavattarello. Fra i piatti imperdibili ci sono la Schita, una focaccia contadina preparata con farina, acqua e sale da friggere in padella con l’olio, magari quello di noci ampiamente utilizzato delle popolazioni locali fini ai primi decenni del secolo scorso.

Altra specialità intimamente legata alla tradizione locale sono i malfatti, gnocchi verdi a base di erbette, farina bianca e ricotta, gli gnocchi di zucca Berrettina, i ravioli con il sugo di stufato, il risotto alla vogherese con i peperoni, il risotto con i funghi e porcini e con salsiccia e bonarda. Da assaporare le carni bovine provenienti da allevamenti dotati di alpeggi e la selvaggina durante la stagione venatoria.

Tra le eccellenze oltrepadane sono da ricordare i formaggi di capra, la patata del Brallo, la pomella genovese della Val di Nizza e le ciliegie e mele di di Bagnaria. Profumatissimi sono poi i tartufi e i funghi porcini raccolti nei boschi e prati dell’Appennino. I turisti potranno poi apprezzare il miele di Zavattarello e i dolci della tradizione: dalla torta di mandorle di Varzi alla torta Sabbiosa di Romagnese, dai Brasadè di Staghiglione ai biscotti e dolci artigianali.

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