Sabato 21 giugno l’arte prende vita a Zavattarello con Luciana Matalon e Nello Taietti

ZAVATTARELLO Zavattarello, borgo dell’Oltrepò Pavese, si prepara a vivere una giornata densa di significato e bellezza sabato 21 giugno, con l’inaugurazione del progetto “Oltre la forma. Il gesto”, un’iniziativa culturale che unisce scultura, fotografia e memoria in un percorso artistico diffuso e partecipato.

A partire dalle ore 11.00, presso il Municipio di Zavattarello, verranno presentate le opere scultoree di Luciana Matalon, artista visionaria il cui lascito creativo si traduce in un vero e proprio parco diffuso di sculture monumentali, posizionate nei punti più suggestivi del borgo: slarghi, vicoli lastricati, angoli di storia che si trasformano in luoghi d’autore. Durante l’incontro interverranno Mauro Colombini, Nello Taietti e Alberto Moioli, offrendo al pubblico una riflessione condivisa sul ruolo dell’arte nello spazio pubblico e nella costruzione dell’identità territoriale.

Nel pomeriggio, alle ore 16.00, al Castello Dal Verme si terrà la premiazione del “Personaggio Illustre del Borgo”, preludio all’inaugurazione, alle 16.30, della mostra permanente dedicata a Luciana Matalon e di due mostre monografiche firmate dal fotografo Nello Taietti. Le fotografie esposte indagano la relazione tra l’uomo e il paesaggio, tra il gesto e la materia, attraverso un linguaggio visivo che non si limita alla documentazione, ma diventa strumento di riflessione e narrazione.

Il progetto inaugura un nuovo modello culturale per Zavattarello, dove il castello non è più solo custode della storia ma cuore critico di una visione contemporanea. Qui l’arte non è ornamento ma gesto politico, atto di rigenerazione simbolica. Le opere di Matalon e le immagini di Taietti dialogano, si intrecciano, si completano, restituendo al visitatore un’esperienza immersiva, in cui il territorio diventa protagonista.

La mostra “Oltre la forma. Il gesto” sarà visitabile gratuitamente ogni sabato e domenica, dalle 11.00 alle 19.00, fino al 31 agosto 2025. Una stagione estiva in cui Zavattarello si propone non solo come meta turistica, ma come laboratorio a cielo aperto, dove l’arte continua a interrogare e trasformare.

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