VARZI Dopo un 2023 non esaltante come erano stati invece i risultati degli anni precedenti, il 2024 ha fatto registrare un incremento importante per il prodotto cardine di Varzi: il salame. E domenica 15 giugno Varzi celebrerà il suo prodotto che ha portato il nome della località in giro per il mondo.
Si terrà infatti, la quarta edizione del Festival del Salame di Varzi Dop. L’evento sarà focalizzato sulla degustazione del salume, con possibilità di partecipare a laboratori sensoriali, showcooking, incontri con i produttori e visite alle cantine storiche di stagionatura. Insomma una giornata interamente dedicata a uno dei simboli gastronomici più rappresentativi della Lombardia. L’evento, promosso dal Consorzio di Tutela del Salame di Varzi Dop con il sostegno del progetto regionale Lombardia Style, non sarà solo una celebrazione del gusto, ma anche un viaggio immersivo tra cultura, artigianato e identità territoriale.
Il festival prenderà il via già dalle 10 del mattino, quando le antiche Cantine del Castello Malaspina e quelle del borgo apriranno le porte per un affascinante percorso del gusto. Alle 10.30, nella suggestiva Sala delle Mangiatoie del Castello, si terrà l’apertura ufficiale con i saluti istituzionali di Pierluca Ambrosioni, presidente del Consorzio, e Giovanni Palli, presidente della Provincia di Pavia e sindaco di Varzi.
E intanto il Consorzio del Salame tira le somme della stagione 2024 che è stata davvero esaltante dopo un 2023 con numeri inferiori. Nel 2024 sono stati prodotti 636.524 chili di prodotto certificato contro i 635.583 del 2023. I numeri dei salami certificati sono stati 675.780 (673.199 nel 2023); i cuciti certificati sono passati da 351 del 2023 ai 1035 del 2024. Anche sui salami affettati il 2024 brilla rispetto all’anno precedente. Se nel 2023 sono stati affettati 43853 salami, nel 2024 il numero sale a 48.657. Anche per quanto riguarda le confezioni prodotto c’è un notevolissimo balzo in avanti passato dalle 380mila del 2023 alle 436 mila del 2024.
Insomma una notevole di ripresa del salame che aveva avuto una battuta di arresto in concomitanza anche con lo scoppio della peste suina. Intanto proprio all’inizio dell’anno c’è stata la revisione della Legge sul Salame di Varzi con l’obiettivo di proteggere la tradizione con nuove disposizioni dettate dalla Ue. La Legge 30 maggio 1989 che lo ha protetto come prodotto di qualità è stata modificata per preservare l’eccellenza del Salame di Varzi nel panorama internazionale, permettendo di competere in un mercato sempre più globalizzato, dove i consumatori sono sempre più attenti alla qualità e alla provenienza dei prodotti che acquistano. Il Consorzio di Tutela del Salame di Varzi Dop ha quindi depositato il Marchio collettivo Ue presso l’ufficio dell’Unione Europea.