Stop alle moto selvagge sui sentieri: anche il sindaco del Brallo plaude ai controlli

BRALLO DI PREGOLA – Stop alle moto selvagge che utilizzano sentieri e strade per scorribande che rischiano di danneggiare l’ambiente. Sabato scorso sono iniziati da parte dei carabinieri della stazione di Varzi una serie di controlli mirati proprio ad evitare che le strade agro-silvo-pastorali, che dovrebbero essere utilizzate da chi va in bici, da chi compie escursioni a piedi o dai trattori per raggiungere aree coltivate, vengano trasformate in vere e proprie piste da enduro e motocross. Cosa che in passato ha creato non poche polemiche. Spesso le moto creando solchi incolmabili su strade dove Regione Lombardia spende fior di quattrini per garantirne la percorribilità. E non certo alle moto.

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, infatti, nello scorso weekend i carabinieri della stazione di Varzi, hanno predisposto un servizio mirato al controllo della circolazione stradale, finalizzato prevalentemente al contrasto del fenomeno della presenza di motociclette non idonee al transito su strada. Nello specifico hanno effettuato ben 55 controlli tra autovetture e moto da cross ed enduro e identificato 63 persone. I controlli hanno consentito di elevare 14 contravvenzioni a moto che erano sprovviste di specchietti e frecce, a motociclisti a bordo di moto da cross e 1 contravvenzione per sorpasso in curva con relativo ritiro di patente.

Tra questi sono state identificate due persone straniere a bordo di motoveicoli con targhe estere. Tra gli altri interventi effettuati dai carabinieri di Varzi c’è da segnalare anche l’intervento per rilevare un incidente stradale autonomo, a seguito del quale il conducente si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti alcolemici e relativi alla sostanza stupefacente. Per tale motivo è stato deferito in stato di libertà gli è stata ritirata la patente. I controlli sulle moto si sono intensificate in particolare nella zona del Brallo di Pregola: E’ proprio lungo questi sentieri e strade che si sviluppano nell’alta Valle Staffora che i motociclisti di enduro sono soliti spingersi per effettuare itinerari tra i boschi. Un problema che più volte era già stato segnalato alle autorità competenti. Ed è anche per questo motivo che le forze dell’ordine hanno concentrato i propri sforzi in quest’area.

“L’amministrazione comunale è aperta a tutti i tipi di turismo sia lento o motorizzato – sottolinea il sindaco del Brallo di Pregola, Piergiacomo Gualdana – purché sia rispettosa dei luoghi e delle norme. Troppo spesso dobbiamo subire l’assalto da parte di, per fortuna poche, persone poco rispettose di regolamenti e dell’ambiente circostante. Ben vengano i controlli per incentivare un turismo consapevole e rispettoso di un territorio, quello dell’Appenino, ancora incontaminato. Tutti sono i benvenuti – conclude Gualdana – e non vogliamo che per la negligenza di pochi vengano incolpati i molti che frequentano il Brallo con rispetto e correttezza”. In passato infatti erano state organizzate anche competizioni motoristiche lungo strade e sentieri che erano stati appositamente attrezzati evitando di deturpare l’ambiente e la natura.

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