Pavia. Un incontro per portare al Governo le istanze degli allevatori pavesi colpiti dall’emergenza Peste Suina

PAVIA Un incontro per portare le istanze degli allevatori pavesi colpiti dall’emergenza Psa direttamente al Governo. È quello che si è svolto stamattina al Palazzo Coldiretti di Pavia tra i vertici della più importante Organizzazione agricola pavese e il Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Patrizio La Pietra. All’incontro, insieme al Presidente di Coldiretti Pavia Silvia Garavaglia, hanno partecipato anche il Consigliere regionale Claudio Mangiarotti e una delegazione di allevatori pavesi.

“Grazie a questo incontro abbiamo portato le istanze dei suinicoltori pavesi direttamente al Governo, che ringraziamo nella persona del Sottosegretario La Pietra per la vicinanza alle nostre richieste – spiega Silvia Garavaglia, Presidente di Coldiretti Pavia – Molte aziende del nostro territorio, infatti, stanno vivendo ancora oggi una situazione di grande difficoltà, dopo aver già subito nei mesi scorsi danni ingenti per limitare la diffusione della peste suina africana. I sacrifici che hanno sostenuto gli allevatori pavesi hanno dato esiti positivi, come dimostra il fatto che da mesi la malattia non si manifesta più negli allevamenti. Ma questi sacrifici devono essere ricompensati velocemente: le aziende agricole non possono aspettare ancora”.

Dalla sospensione dei mutui fino ai finanziamenti agevolati per le aziende agricole, passando anche da ristori che compensino il mancato reddito e per arrivare fino cassa integrazione straordinaria: queste le misure richieste da Coldiretti al Sottosegretario La Pietra per tutelare un settore duramente provato.

“Per mantenere l’eccellenza del comparto suinicolo servono provvedimenti mirati e urgenti, oltre a una seria vigilanza sulla speculazione che si sta verificando ai danni delle aziende agricole – sottolinea ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – Serve responsabilità dell’intera filiera: non è più accettabile che le aziende abbiano difficoltà a commercializzare le carni dei loro maiali, che sono invece sicure e che possono essere utilizzate per tutti i canali della salumeria sia in Italia che all’Estero”.

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