Allarme siccità. I sindaci di Menconico e Val di Nizza:”le sorgenti hanno una portata di un terzo dell’acqua rispetto al 2023″

MENCONICO Le sorgenti che hanno una portata di un terzo dell’acqua rispetto allo stesso periodo di un anno fa. E l’agricoltura che rischia di essere compromessa dalla mancanza di precipitazioni. Dalla bassa all’alta Valle Staffora lo scenario non cambia. Colpa di un inverno avaro di precipitazioni. Le nevicate, se si esclude una sporadica apparizione di pochi centimetri sulle vette dell’Appennino a metà gennaio, sono state praticamente assenti. Ma anche le piogge sono state poche.

A lanciare l’allarme sono i sindaci, in particolare quello di Menconico Paolo Donato Bertorelli e quello di Val di Nizza Franco Campetti che stanno monitorando la situazione e si dicono alquanto preoccupati. E quello che preoccupa non è tanto il breve periodo ma l’estate: se entro un mese non ci saranno nevicate o piogge intense si rischia di rimanere all’asciutto.

Il sindaco di Menconico mostra alcuni corsi d’acqua del territorio e spiega: “Solitamente in questo periodo le sorgenti e i rii hanno una portata tre volte superiore di quella che possiamo vedere attualmente. Quest’inverno non ci sono state nevicate di una certa consistenza e anche la pioggia caduta è stata veramente poca. Avanti di questo passo – prosegue Bertorelli – rischiamo che già fra due o al massimo tre mesi i nostri comuni montani siano alle prese con un’emergenza idrica senza precedenti”.

La stazione meteorologica sita sul Monte Penice ha fatto registrare in tre mesi circa 70 millimetri di pioggia. Davvero poca se spalmata in un così ampio arco di tempo. E ieri, la perturbazione che fino a domenica dovrebbe interessare l’Oltrepo, ha portato un accumulo veramente irrisorio: 0,3 millimetri. Alle parole del sindaco di Menconico fanno eco quelle del primo cittadino di Val di Nizza.

“E’ fuori di dubbio che da tempo siamo preoccupati – dice Campetti -. L’inverno che ci stiamo lasciando alle spalle praticamente è stato avaro di precipitazioni. Il fatto che già da diversi anni abbiamo chiesto ed ottenuto la creazione di nuovi pozzi e serbatoi per l’approvvigionamento dell’acqua, come quello posato sotto la greenway tra Rivanazzano e Varzi, con la diramazione verso la Val di Nizza, non è certo un caso.

“Da anni – conclude Campetti – siamo preoccupati per questa situazione climatica. E a farne le spese è anche il settore agricolo: senza piogge ci sarà da rimodulare quelle che erano le produzioni tipiche della nostra valle. Basta un esempio per capire come il clima stia avendo effetti devastanti sull’agricoltura: lo scorso anno è stato fatto un solo sfalcio di erba medica contro i due o tre che avvenivano negli anni passati. E a risentirne alla fine è anche l’economia”.

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