Ponte Nizza. La peste suina fa paura: allarme per il rischio contaminazione delle sorgenti

PONTE NIZZA La peste suina fa paura. Non solo per il numero elevato di carcasse di cinghiale ritrovate in questi giorni in Oltrepo ma anche perchè, con la disinfestazione degli animali trovati morti, che spesso si trovano a ridosso dei corsi d’acqua o vicino alle sorgenti, si potrebbe rischiare l’inquinamento degli acquedotti. Perchè i cinghiali trovati morti e non recuperati potrebbero essere trattati con elementi chimici inquinanti. Non va dimenticato infatti che i cinghiali affetti da peste suina si avvicinano ai corsi e alle prese d’acqua per cercare di trovare un po’ di frescura e sollievo.

“Purtroppo il comune di Ponte Nizza è quello con il maggior numero di casi positivi accertati di cinghiali morti, grazie ad una esecuzione delle operazioni di controllo non propriamente corrette. E non vado oltre… – sottolinea il sindaco Tino Pernigotti -. C’è la piena collaborazione con Ats e Regione per affrontare questo problema. In veste di responsabile della sicurezza sanitaria sul mio territorio però esigo che tutte le carcasse rinvenute siano recuperate e smaltite come da protocollo e non disinfettate e, una volta trattate, per renderle innocue, abbandonate sul territorio stesso”.

Proprio in questi giorni sono state rinvenute ben 16 carcasse nel comune di Ponte Nizza, e l’altro ieri due lungo il torrente Spizzirò. Il sindaco Pernigotti si è immediatamente attivato, con due operai del comune, per recuperare le carcasse ed evitare di andare ad intaccare il corso d’acqua.

“Anche perchè le carcasse ritrovate se non trasportate e smaltite verrebbero trattate sul posto. Un trattamento che se effettuato vicino alle sorgenti – spiega ancora Pernigotti – rischierebbe di andare ad intaccare l’acqua potabile”.

Anche il sindaco di Bagnaria, Mattia Franza segue con apprensione l’evolversi della situazione. “C’è la massima attenzione e collaborazione da parte dell’amministrazione comunale, in sinergia con le squadre di caccia, la Polizia provinciale e tutti gli organi competenti, a partire dall’Ats di Pavia per monitorare la situazione. Il pericolo è qualora si ritrovassero delle carcasse di animali vicino alle fonti sorgive – dice ancora Franza – dove in tal caso risulterebbe necessario intervenire tempestivamente per rimozione delle stesse senza effettuare la disinfestazione sul posto per evitare problemi alle falde acquifere”.

Rispondi