Eremo di Sant’Alberto di Butrio. Tre importanti incontri di preghiera e spiritualità hanno caratterizzato gli eventi per i 60 anni dalla scomparsa di Frate Ave Maria

PONTE NIZZA Tre importanti incontri di preghiera e spiritualità hanno caratterizzato gli eventi per i 60 anni dalla scomparsa di Frate Ave Maria. Il primo svoltosi a Pontecurone nella Chiesa di San Giovanni Battista dove il Fondatore dell’Eremo, San Luigi Orione ricevette la Prima comunione. Un secondo e intenso momento nella Cappella dell’Ospedale di Voghera, dove Frate Ave Maria ha trascorso gli ultimi giorni terreni dal 17 al 21 gennaio del 1964. E infine all’Eremo di S. Alberto.

E’ stata unita la tradizionale festa di S. Antonio Abate che è pure il patrono della chiesetta affrescata e quindi la benedizione degli animali sotto la centenaria quercia e il ricorso di Frate Ave Maria. Il Vicario generale don Maurizio Macchi ha presieduto la santa messa con don Ivan Concolato, rettore dell’eremo.

“Un grazie anche ai confratelli don Patrizio Dander e don Aurelio Fusi, presenti in alcuni momenti – sottolineano i frati dell’Eremo -. La bella se pur fredda giornata ha reso favorevole molta partecipazione di fedeli, amici, benefattori e pellegrini, oltre un centinaio. Un grazie a Elena Corbellini per la sua competente e appassionata esposizione storica, sugli affreschi e il passato dell’eremo, a Piera Spalla del Ristorante Selvatico di Rivanazzano per la zuppa di castagne e latte, accompagnata dal vin brulè dell’Azienda Agricola Montelio di Codevilla, dai dolci offerti dall’Associazione amici di Poggio Ferrato, da assaggi di formaggio del Caseificio Cavanna di Rivanazzano, e dalla pomella genovese dell’Azienda Agricola Valle Nizza di Gabriele Agosti. Un grazie anche agli amici dell’Osservatorio di Cecima, all’Associazione il Mondo di Tels sul Re inglese Edoardo II. Abbiamo ricordato Frate Ave Maria, un uomo di grande fede, di grande spirito di preghiera e sacrificio”.

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