Il liceo Made in Italy approderà all’istituto Pascal di Voghera dall’anno scolastico 2024-2025

VOGHERA Il liceo Made in Italy approderà all’istituto Pascal di Voghera dall’anno scolastico 2024-2025. Se la scuola è ripartita solo da pochi giorni, la dirigente scolastica dell’istituto Pascal, che ha la propria sede in via don Minzoni, Luciana Rossotti è già al lavoro per apportare una ventata di novità a partire dall’anno prossimo.

“Alla luce del nuovo disegno di Legge promosso dal Governo Meloni e approvato il 31 maggio 2023 – sottolinea Luciana Rossotti – siamo già al lavoro per portare il liceo del Made in Italy anche a Voghera. Il liceo del Made in Italy è un nuovo indirizzo di scuola secondaria di secondo grado. Prenderà il posto dell’opzione economico – sociale del liceo delle scienze umane. Un progetto ambizioso su cui stiamo già lavorando e che proporremmo dal 2024-25”.

In questo nuovo indirizzo liceale confluirà il liceo scienze umane con l’opzione economico sociale, attualmente previsto nel sistema dei licei nazionali. “Il nuovo liceo – spiega ancora la dirigente scolastica del Pascal – avrà lo scopo di far acquisire agli studenti futuri lavoratori le conoscenze, abilità e competenze approfondite connesse appunto al cosiddetto Made in Italy”.

Le materie previste per questo nuovo indirizzo mirano a fornire conoscenze e competenze nei seguenti ambiti: scienze economiche e giuridiche; promozione imprenditoriale di specifici settori produttivi; analisi storico-geografica dell’origine dei settori produttivi italiani; lingue straniere veicolari; competenze trasversali e orientamento attraverso laboratori e connessione con aziende del territorio; conoscenze su specifici settori produttivi e percorsi di apprendistato; gestione d’impresa; strategie di mercato.

“In attesa di nuove indicazioni Ministeriali – conclude la dirigente Rossotti -, l’istituto Pascal si prepara al nuovo percorso scolastico per l’anno 2024/25. I licei devono adattarsi per preparare gli studenti a un futuro incerto ma pieno di opportunità. Questo richiede un cambiamento radicale nelle metodologie didattiche e nei programmi, concentrandosi sullo sviluppo di competenze del 21° secolo, la diversità, l’individualizzazione, e l’apprendimento esperienziale unito alla valorizzazione del territorio che li circonda. Solo in questo modo potremo garantire che i nostri giovani siano pronti ad affrontare le sfide e cogliere le opportunità del mondo in continua evoluzione”.

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