Una fiscalità differenziata e peculiare nelle zone ad alta marginalità socio-economica e nelle aree montane interne. Queste le richieste rivolte a Stato e Regione del comune di Bagnaria

BAGNARIA Una fiscalità differenziata e peculiare nelle zone ad alta marginalità socio-economica e nelle aree montane interne, ai fini del sostegno alle imprese e al contenimento della desertificazione commerciale. Lo chiede a gran voce l’amministrazione comunale di Bagnaria che nell’ultima seduta del consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno da inviare a governo e regione per chiedere un aiuto concreto per evitare che imprese e negozi, senza alcun aiuto, abbandonino la zona collinare dell’Oltrepo.

“Il nostro obiettivo – spiega Franza – è che vengano garantire delle misure recanti sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un comune montano e per chi avvia una nuova attività commerciale. Non va infatti dimenticato che la legge 97 del 1994, ancora vigente, prevede, fra gli altri benefici, agevolazioni per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita Iva, per i passaggi generazionali e la cessione attività”. Quella legge tra l’altro, per le piccole e medie imprese e gli esercizi commerciali, prevede un’aliquota unica e fissa, progressiva in rapporto al grado di marginalità del comune dove è collocata. E Franza spiega: “Attraverso l’ordine del giorno approvato in consiglio chiediamo l’individuazione delle “Zone a fiscalità di vantaggio” ovvero delle “Zone economiche speciali montane” che possono consentire allo Stato e alle Regioni di intervenire con opportuna differenziazione delle imposte”.

“Nei comuni montani, con particolare riferimento ai comuni classificati ad alta e altissima marginalità socio-economica, si chiede che le imposte per imprese e per gli esercizi commerciali siano azzerate. Il mantenimento degli esercizi commerciali di vicinato in questi centri – continua il sindaco di Bagnaria – costituisce la condizione per contrastare lo spopolamento, per mantenere viva ed abitata la montagna. Queste attività svolgono una funzione più che economica di tipo sociale, in assenza delle quali i costi sociali che ricadrebbero indirettamente sulla collettività sarebbero superiori all’eventuale minore gettito fiscale. Misure fiscali di questo tipo, di fatto, sono neutre sull’introito fiscale dello Stato, in quanto nelle condizioni attuali queste attività chiudono e non ne riaprono delle nuove”.

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