Musica – Dopo gli anni d’oro al ‘Thunder Road’ di Codevilla tornano i ‘Derozer’: ecco dove suoneranno

CAVA MANARA – Di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta da quando i “Derozer” riempivano il “Thunder Road” di Codevilla . Il mitico “Thunder”, il tempio della musica dal vivo dell’Oltrepò Pavese, non c’è neanche più, ma loro sono sempre in pista e stanno per tornare a esibirsi nei paraggi. Per chi non li conoscesse, i “Derozer” sono un gruppo musicale punk-rock di Vicenza, che si è fatto strada soprattutto negli anni ‘90 inserendosi tra le più note punk-band italiane. Nel corso dei decenni (sono in attività dal 1989) i “Rozzi” sono passati da canzoni orecchiabili con testi prevalentemente ironici e personali – seppur non privi di messaggi precisi – a canzoni musicalmente più aggressive e critiche dal punto di vista sociale. Gli inni storici come “Branca Day”, “144”, “Mururoa”, “Alla nostra età” e molti altri si sono alternati con le nuove canzoni dell’ultimo disco realizzato, “Passaggio a Nord-Est”, uscito nel 2017.

Vari rimpasti come in ogni “band” che si rispetti, un ritiro dalle scene e una successiva reunion, 7 album all’attivo, con il più celebre (“Alla nostra età”, vero e proprio manifesto del punk nazionale) che uscito nel 1998 ha venduto più di 200.000 copie. Oggi come oggi ad assistere ai loro concerti – che richiamano ancora folle oceaniche di ogni età – non sembra sia passato neanche un solo giorno da quando salivano sul palco di Codevilla e intrattenevano i tantissimi spettatori provenienti da ogni dove. Attualmente il gruppo è formato da “Seby” (Sebastiano Berlato) alla voce e chitarra, “Spazza” (Andrea Rigoni) alla chitarra, “Spasio” (Francesco Miotello) alla batteria, e “Zamu” (Marco Zamuner) al basso.

Torneranno in zona a suonare dal vivo giovedì 29 giugno, esattamente alla “Festa della Birra” di Cava Manara, una vera e propria istituzione locale che proprio quest’anno spegne 30 candeline. C’è da aspettarsi il gran pienone. A che tipo di serata assisteremo dopo tutto questo tempo? “Sinceramente mi sembra di aver già fatto qualche concerto dalle parti di Pavia (Bubble Fest 2017, nda), tuttavia con oltre 30 anni di attività e 2.000 concerti all’attivo potrei anche confondermi – racconta Sebastiano, voce storica del gruppo dal 1993 – In ogni caso non è una provincia che frequentiamo molto, quindi ci aspettiamo che tutti i ‘rozzi’, i punk-rockers e gli amanti del rock in generale vengano a passare una bella serata di musica e divertimento”.

Siete in pista da oltre 3 decenni, siete una delle band punk-rock più affermate e apprezzate d’Italia: com’è cambiato e come si è evoluto il punk musicale nel nostro Paese in questo lasso di tempo e che cosa ha ancora da dire in questo momento storico, dove sembrano prevalere generi musicali (la trap, il trash, il commerciale, ecc…) che non hanno sicuramente più quei messaggi di ribellione o di contestazione che aveva il punk di una volta? “In trent’anni è cambiato il mondo in generale, quindi non si può pensare che il punk sia rimasto immune da tutto ciò. Purtroppo le nuove generazioni sono sempre più pigre, sempre più inclini a uniformarsi, a non cercare qualcosa che davvero li rappresenti e li soddisfi. Siamo quindi di fronte a un appiattimento socio-culturale davvero preoccupante. L’omologazione sta distruggendo la creatività e la curiosità di cercare e di cercarsi. Il ‘Punk’ in tutto questo può essere la chiave di svolta, essere la scappatoia per chi urla: ‘io non sono come tutti gli altri, non lo sono e non voglio esserlo!’”.

Da sempre siete precursori di un tema sociale molto caro, che è l’Ecologia, e si evince la vostra sensibilità verso il problema “ambientale” attraverso alcune vostre note canzoni. L’essere “green” di oggi, però, si pone spesso quasi come una moda, un’ideologia di “facciata”: cosa pensate di questo confronto? “Il rispetto per la Natura oggi è diventato una priorità più o meno per tutti. Ormai è un dato di fatto l’essere vicini al punto di non ritorno. Moda o non moda, è importante che tutti facciano la propria parte. Certo che poi, c’è anche chi si nasconde dietro il ‘green’ solamente per ripulirsi l’immagine. Tuttavia è sempre stato così, gli sciacalli ci sono ovunque”.

Dall’ecologia al calcio, perché è innegabile che almeno in una vostra celebre canzone (“Fedeli alla Tribù”) emerge una fede calcistica abbastanza dichiarata. Che rapporti avete con il tifo del L.R. Vicenza e con la nostalgia del calcio di una volta contrapposto al calcio moderno fatto di pay-TV e soldi? “Ormai il calcio è questo, inutile guardarsi indietro. Gli amanti del calcio sono tutti a un bivio: o vai allo stadio e accetti pay-tv ecc. o stai a casa. Io continuo ad abbonarmi al Lanerossi Vicenza e, pur avendo un ottimo rapporto con i ragazzi della Curva Sud, da qualche anno sono nel settore Distinti Nord, dove da qualche mese dimorano i ‘Fedelissimi’. Li c’è gente che conosco fin dall’infanzia , ma che vedo solo allo stadio. Il solo fatto di stare in piedi sui gradoni dello stadio ‘Menti’ con una birra in mano e chiacchierare con vecchi amici vale il prezzo del biglietto. Ah si, poi c’è anche la partita… poi…”.

Che progetti avete per il futuro, subito dopo questa tournée che toccherà alcune città italiane? “L’idea è quella di fare un nuovo album, tornare a suonare al sud e fare un nuovo tour europeo”. Appuntamento, dunque, a giovedì 29 giugno a Cava Manara. Ingresso gratuito. Aprirà le danze il gruppo “Andead”, band punk rock milanese nata nel 2007. Per info: www.birracava.org.

Rispondi