Forza Italia a Voghera perde i pezzi. Cinque militanti hanno deciso di restituire la tessera

VOGHERA – Forza Italia Voghera perde i pezzi. Dopo la crisi di governo, il mancato appoggio al premier Mario Draghi, che ha sancito l’abbandono a livello nazionale di Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, ci sono ripercussioni anche in città. Dove ben cinque militanti hanno deciso di restituire la tessera.

Si tratta di nomi illustri del calibro dell’ex assessore all’urbanistica della giunta Barbieri, Danilo Mietta, di Graziano Percivalle ex vice sindaco nella giunta Torriani e assessore con Barbieri, Rino Tacconi ex vice sindaco nella giunta di Carlo Scotti ed ex presidente di Asm, Alberto Meriggi ex presidente di Asm e Claudio Nonna, candidato alle ultime elezioni.

“L’attuale evoluzione politica che ha coinvolto il perimetro del centrodestra modifica radicalmente il rapporto di Forza Italia con la Lega e Fratelli d’Italia – sottolineano i dissidenti -. Il partito europeista, atlantista, delle libertà individuali, da sempre traino della coalizione ha ceduto il passo a partiti di destra che ispirano i propri valori ad uno statalismo totalitario e dirigista. Valori che seppure in apparente antitesi rispecchiano quelli di una sinistra storica fondata sull’idea del “collettivo” che sia un moderno campo riformista che liberale si prefiggevano di superare attraverso una democratica alternanza della gestione del potere”.

E ancora: “Oggi la, posizione di sudditanza assunta dal Forza Italia inevitabilmente pone fine, almeno nel centrodestra, a quell’idea che sarebbe stata garante di una centralità dell’individuo, elemento essenziale per la sua libertà. La nuova destra con lo scudo di un falso patriottismo identitario inciderà sia sulla libera iniziativa imprenditoriale, trascinando l’Italia in un autarchico isolamento, sia nella vita quotidiana di tutti noi portando una religione di stato a sostituire progressivamente la laicità dello stato. Rinunciando di appoggiare fino in fondo l’unità nazionale Forza Italia – concludono i cinque – ha rinunciato anche ai principi liberali della sua fondazione. Alla luce di tutto ciò riteniamo non più sostenibile dare appoggio e consenso ad un partito come Forza Italia le cui posizioni ideologiche saranno minoritarie e marginali in un ipotetico governo guidato dalle forze di destra della coalizione”.

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