Giovedì 28 aprile incontro con il giornalista e scrittore Leo Sisti sul tema “La Russia degli oligarchi, le sanzioni e il mercato dell’arte”

VOGHERA – Giovedì 28 aprile l’associazione culturale “Voghera E’” organizza un incontro con il giornalista e scrittore Leo Sisti sul tema “La Russia degli oligarchi, le sanzioni e il mercato dell’arte”. L’incontro che si terrà alle ore 18 presso la sede di Fondazione Adolescere sarà introdotto da Remo Rapetti. La conferenza ha il compito di mettere a nudo fenomeni che, proprio per la loro opacità, nuocciono alle agenzie delle entrate degli stati.

In questo periodo di guerra, di sanzioni e di gravi rischi dell’ordine mondiale nato dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica e dalla formazione di una Federazione Russa, ridimensionata nell’estensione geografica e nell’influenza politica sul resto del mondo, è di particolare attualità comprendere come si è trasformata la società russa, quali rapporti palesi o segreti abbia intrecciato con i paesi occidentali, quali mezzi e quali complicità Vladimir Putin si sia costruito per cercare di realizzare quel programma di ricostituzione dell’impero sovietico, già delineato nella Munich Security Conference del 2007.

La libertà di investimento offerta dal sistema economico occidentale e la tolleranza dei governi nei confronti dei paradisi fiscali hanno permesso al Presidente russo e alla ristretta cerchia dei suoi amici e prestanome di trasferire in occidente un’enorme quantità di denaro sottratta alle casse dello stato, grazie al programma di privatizzazione di enormi risorse pubbliche avviato da Boris Eltsin nei primi anni ’90.

Questo tesoro è stato usato sia a scopo personale per acquistare beni di lusso e per condurre una vita da nababbi sia per influenzare pesantemente la vita politica dei paesi occidentali, attraverso il finanziamento dei partiti populisti e antisistema, mediante l’ammorbidimento di uomini politici influenti coinvolti nelle feste di dubbia moralità organizzate nelle loro ville lussuosissime, ed anche intervenendo direttamente sui meccanismi elettorali per far vincere il candidato più gradito alla Russia. Il tutto naturalmente aggirando sia le regole finanziarie sia le sanzioni e ricorrendo a tutti gli strumenti opachi offerti dal mondo della finanza. Fra questi anche il mercato dell’arte.

Secondo un rapporto della pubblicazione specializzata TEFAF Art Market Report, nel 2013 i miliardari che credono nell’arte come investimento hanno speso 32,6 miliardi di dollari. Tra le tante rivelazioni, ce n’è una, allarmante. Nel mondo dell’arte sono sempre più numerosi i ricchi che si affidano alle offshore per acquisti presso le più importanti case d’asta gestite da Christie’s o Sotheby’s.

I ricchissimi oligarchi russi Arkady e Boris Rotenberg hanno fatto massicci acquisti di quadri di artisti famosi, da Renoir a Dalì, da Braque a Tamara de Lempicka, spendendo 18 milioni di dollari presso Christie’s e Sotheby’s. Con uno scopo ben preciso: investire nell’arte per aggirare le sanzioni imposte nel 2014 contro gli oligarchi russi in seguito all’invasione della Crimea e all’annessione del Donbass ucraino da parte di Putin. Ma anche la contessa Carmen Thyssen-Bornemisza compra, per il suo museo spagnolo, un’opera di Van Gogh del 1884, “Water Mill at Gennep”, tramite una società offshore delle Cook Islands. È soltanto un esempio di quanto accadrà in seguito, quando tutto il mondo si accorgerà che il mercato dell’arte si presta a operazioni di riciclaggio del denaro, con un’inchiesta giornalistica esplosiva, “Panama Papers”.

Per ulteriori informazioni: Pier Ezio Ghezzi 3246937117, Marta Carena 3351406288

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