Fine dello Stato di Emergenza: dopo 10 mesi chiude l’hub vaccinale di Piazza Italia

BRONI – Dopo 10 mesi di servizio e oltre 30mila somministrazioni, venerdì 1 aprile cesseranno le attività dell’Hub vaccinale di Broni-Stradella. Con il rientro dello stato di emergenza sanitaria, infatti, si concluderà l’esperienza del centro allestito nella palestra “Primo Giauro” di Piazza Italia, la cui operatività era stata prorogata dall’Asst di Pavia lo scorso gennaio su richiesta dei Comuni dell’Oltrepò Orientale.

«Al momento – anticipa il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – è in corso una valutazione sull’eventualità di riproporre la vaccinazione contro il Covid-19 nella nuova Casa di Comunità, presso l’ex Ospedale Arnaboldi. Intanto mi sento in dovere di ringraziare Regione Lombardia, Asst Pavia e Ats Pavia per aver supportato questa preziosa iniziativa, grazie alla quale moltissimi cittadini residenti nella nostra zona hanno potuto ricevere il vaccino senza dover uscire dal territorio. La stessa gratitudine va alle amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto, sostenendolo, insieme a noi, anche dal punto di vista dei costi gestionali. Ma soprattutto voglio esprimere un grazie dal profondo del cuore a tutti coloro che hanno attivamente operato all’interno dell’Hub, dai medici, ai volontari, al personale di servizio. Il loro lavoro è stato davvero encomiabile e ha permesso di raggiungere risultati straordinari».

All’Hub afferivano 29 Comuni per un totale di quasi 44mila abitanti, vale a dire: Broni, Stradella, Albaredo Arnaboldi, Arena Po, Barbianello, Bosnasco, Campospinoso, Canneto Pavese, Casanova Lonati, Castana, Cigognola, Golferenzo, Lirio, Mezzanino, Montecalvo Versiggia, Montescano, Montù Beccaria, Pietra De Giorgi, Portalbera, Rea, Redavalle, Rocca De Giorgi, Rovescala, San Cipriano Po, San Damiano Al Colle, Santa Maria Della Versa, Verrua Po, Volpara e Zenevredo.

«Siamo molto soddisfatti di questa esperienza – conclude il medico di famiglia Maurizio Campagnoli, che nel centro vaccinale ha operato in veste di direttore sanitario – sia per i suoi esiti pratici, sia per il grande spirito di collaborazione che ha caratterizzato il nostro gruppo per tutta la durata delle attività di vaccinazione. Pensiamo di aver svolto un buon lavoro, a livello locale e non solo. Molte persone, infatti, sono giunte da altre zone della Lombardia ed anche da fuori Regione. Ringrazio le istituzioni per averci permesso di attivare un così importante servizio sul territorio e le persone che si sono impegnate per far sì che tutto funzionasse nel migliore dei modi».

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