Servono 80mila euro per restaurare gli affreschi e per mettere in sicurezza il tetto dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. L’appello dei frati

PONTE NIZZA – Servono 80mila euro per restaurare gli affreschi e per mettere in sicurezza il tetto dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. Per questo motivo dai frati che abitano l’abbazia, sita nel comune di Ponte Nizza, viene lanciato un appello per cercare sponsor e raccogliere i fondi necessari per queste opere. Si fa portavoce dell’appello fra Ivan Sevà.

“Da circa 2 anni – spiega il frate – era stato avviato il progetto di restauro di alcuni affreschi che non erano mai stati ritoccati in precedenza. Poi a causa della pandemia i lavori erano stati bloccati e sono ripresi in questi giorni”. Per rinfrescare i dipinti che ornano l’abbazia occorrono circa 20 mila euro. Si tratta di dipinti risalenti al 1484: alcuni si trovano ancora in un ottimo stato di conservazione mentre altri, a causa anche di alcune infiltrazioni di acqua, necessitano di un pronto intervento di restauro. Ma non finisce qui: a preoccupare i sei frati che abitano l’Eremo di Butrio è soprattutto lo stato di conservazione del tetto. Le ultime piogge torrenziali e bombe d’acqua hanno mostrato la precarietà della copertura tanto da essersi verificate numerose infiltrazioni.

Di qui l’appello lanciato da fra Ivan: “Se la provvidenza ci aiuterà riusciremo a completare i ritocchi di alcuni affreschi ammalorati – sottolinea ancora fra Ivan Sevà – ma il lavoro più gravoso sarà la sistemazione del tetto in quanto per metterlo in sicurezza dalle bombe d’acqua e dai violenti temporali che spesso si verificano nella nostra zona serve un grosso lavoro. I canali di scolo dell’acqua piovana – spiega ancora il frate – non sono più in grado di sopportare piogge così intense mentre il tetto necessita di un intervento di ristrutturazione generale. Per fare quest’opera occorrono oltre 60 mila euro. Abbiamo già tutti i permessi delle Belle arti che hanno effettuato un sopralluogo e hanno rilasciato le autorizzazioni ad intervenire. Ora però dobbiamo cercare i fondi e per questo ci appelliamo al buon cuore della gente generosa e a sponsor che possano aiutarci”.

Rispondi