Un’ala della biblioteca dell’ex Caserma di Cavalleria sarà dedicata allo scrittore Alberto Arbasino

VOGHERA “Vogliamo ricostruire lo studio dello scrittore Alberto Arbasino in un’ala della biblioteca dell’ex Caserma di Cavalleria”. Sono le parole della sindaca Paola Garlaschelli che arrivano ad un anno esatto dalla morte del giornalista vogherese. La libreria della casa di Milano del noto scrittore Arbasino è stata infatti donata dai nipoti alla biblioteca di Voghera. Ora la sindaca è in stretto contatto con i parenti per dar vita ad un’azione forte per ricordarne degnamente la figura. A un anno esatto dalla morte di Arbasino la sindaca Paola Garlaschelli annuncia infatti questa importante iniziativa portata avanti dai nipoti di Arbasino. Ma non finisce qui: la prima cittadina vuole ricordare lo scrittore dando vita anche ad un premio letterario intitolato proprio ad Arbasino. Insomma tante le emozioni per ricordare la figura di un personaggio storico per la città ad un anno dalla morte.

Lo scrittore è morto esattamente un anno fa, il 22 marzo a 90 anni di età, dopo una lunga malattia. Era nato a Voghera il 22 gennaio del 1930 e per lavoro si era trasferito a Milano. Figlio di Edoardo Arbasino e Gina Manusardi fu il primo di tre fratelli: Mario e Massimo, mancato in giovane età. Studiò al Regio Liceo-Ginnasio Grattoni di Voghera. Era stato l’inventore delle “Casalinghe di Voghera”. Oggi la sindaca Paola Garlaschelli ne ricorda la figura, ad un anno esatto dalla scomparsa, con affetto. “Un anno fa ci lasciava Alberto Arbasino, tra i maggiori e i più influenti intellettuali italiani del Novecento. Mente vivace e brillante, autore di grande umorismo, coltissimo, creativo, fantasioso, osservatore dei costumi e vizi degli italiani”.

La sindaca ricorda: “Di sé diceva: “Sento dire spesso che sarei uno scrittore barocco, ma la definizione non mi soddisfa. Mi considero piuttosto uno scrittore espressionista: l’espressionismo non rifugge dall’effetto violentemente sgradevole, mentre il barocco lo fa””. E poi la bella notizia per la città di Voghera che arriva sempre dalle parole di Paola Garlaschelli: “I nipoti Edoardo, Claudia e Silvia hanno donato alla nostra biblioteca il contenuto della libreria dell’abitazione milanese dello scrittore. Un grazie di cuore, in attesa di trovare la migliore collocazione ai libri donati, per consentirne la consultazione a tutti, in particolare agli studiosi, così come richiesto dagli eredi. L’intento sarebbe quello di ricreare lo studio dello scrittore come se fosse un vero e proprio museo. Ma non solo: è desiderio dell’amministrazione – conclude Paola Garlaschelli – poter organizzare un premio letterario da dedicare allo scrittore, strumento di promozione della lettura e di trasmissione dell’amore per la cultura, quell’amore che ha accompagnato Alberto Arbasino per tutta la sua vita”.

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