L’assessore regionale alla Protezione Civile Pietro Foroni oggi in visita al centro vaccinale di Voghera

VOGHERA – L’assessore regionale al territorio e alla Protezione civile Pietro Foroni è giunto oggi a Voghera per visitare il centro vaccinale. Durante la sua visita è stato accompagnato dal direttore generale dell’Asst Pavia Michele Brait, dalla deputata Elena Lucchini e dal sindaco di Voghera Paola Garlaschelli. All’incontro hanno partecipato tra gli altri il presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma, il consigliere regionale Giuseppe Villanie e l’assessore alla Sanità del comune di Voghera Aurelio Torriani.

L’assessore regionale ha voluto ringraziare durante il suo tour nelle diverse hub lombarde tutti i volontari di Protezione Civile che stanno offrendo un supporto indispensabile nella lotta alla pandemia. Si è anche complimentato con il comune di Voghera, con l’Asst Pavia e con tutti i soggetti che hanno contribuito all’apertura del centro vaccinale iriense.

“Anche oggi – ha detto l’assessore – visitando i centri vaccinali in Lombardia, compresi quelli che apriranno nei prossimi giorni, ho verificato operatività e caratteristiche; continuo a riscontrare grande professionalità, organizzazione, passione e abnegazione per il proprio lavoro tra le persone che incontro. Dai medici al personale infermieristico, ai soccorritori. Tutto ciò non può che indurci a un atteggiamento di maggior ottimismo, man mano che entreremo sempre più a regime con queste operazioni”.

“Disguidi e problemi non mancano in questa campagna vaccinale, – ha aggiunto l’assessore nel corso della prima visita -, non possiamo nasconderli, ma sono facilmente risolvibili. Siamo arrivati a 1 milione di vaccini, maggio e giugno saranno determinanti per vaccinare più persone possibili: in quel momento non potremo sbagliare, occorre aspettare il proprio turno con senso di responsabilità, che vuol dire tornare prima alle condizioni di normalità”. Foroni ha ricordato che “stanno partendo altri hub, al momento sono oltre una sessantina i centri vaccinali e non ne ho visto uno uguale all’altro”. Questo, ha aggiunto, perché “La Lombardia ha fatto un piano vaccinale elastico, in relazione alle caratteristiche e alla varietà del territorio. Un modello da abbinare alle diverse situazioni, dalla città con il suo hinterland, alle montagne e alle valli”.

“Realtà diverse, – ha osservato Foroni – in cui occorre lasciare al territorio la possibilità di organizzarsi secondo un principio: avvicinare il servizio ai cittadini, magari con l’ausilio dei medici di medicina generale e ampliando gli orari di apertura dei centri. L’arma è il vaccino e i medici sono i soldati per questa che è una vera e propria guerra. La vera sfida – ha detto in conclusione Foroni – sarà essere tutti pronti quando avremo numero importante di vaccini, non c’è ancora una data certa; parliamo sempre di un periodo compreso tra metà aprile e i primi di maggio. Dobbiamo arrivare prima possibile a vaccinare tutta la popolazione”.

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