Terme di Salice: la quinta asta solo quando il Coronavirus darà una tregua

SALICE TERME – Si prospetta un altro anno da dimenticare per le Terme di Salice e per Salice. Un altro anno senza terme e con le strutture ricettive e gli operatori turistici che per il quarto anno consecutivo non potranno fare i conti con i clienti che sceglievano Salice per un periodo legato al termalismo e al benessere Dopo l’asta andata a vuoto a il 24 novembre dello scorso anno, il curatore fallimentare dello stabilimento salicese, il milanese Andrea Nannoni, non sarebbe più intenzionato ad indire nuove aste almeno sino a maggio o comunque non prima che la situazione legata alla pandemia si sia risolta quasi completamente.

In considerazione che comunque in questo momento tutte le strutture termali sono chiuse così come i centri benessere e quindi indire una gara per una struttura che comunque al momento resterebbe ancora chiusa, con il rischio che anche la quinta asta veda un nulla di fatto, come le precedenti quattro, hanno convinto Nannoni ad aspettare tempi migliori anche per poter accompagnare possibili acquirenti in visita nella stabilimento di via delle Terme. Come detto quattro sono state le asta andate deserte. Il 24 novembre in realtà era stata avanzata una proposta di acquisto da parte dell’imprenditore locale Roberto Santinoli. Ma questo non avrebbe avuto le caratteristiche richieste dal curatore fallimentare e cioè che all’asta possono partecipare solo persone o imprenditori che abbiano già lavorato nel mondo del termalismo.

Oggi l’intero complesso termale può essere acquistato con poco più di 2 milioni di euro, per l’esattezza 2 milioni e 98 mila euro. Ma la base d’asta parte da 1 milione e mezzo di euro, il che significa che possibili acquirenti potranno presentare offerte da quella cifra. Il valore iniziale delle Terme di Salice, con cui era stata effettuata la prima asta era di 5 milioni. L’asta era andata deserta. A dicembre 2019, in occasione della seconda asta, la cifra era scesa a 3 milioni e 750 mila euro e anche in questo caso non aveva visto alcuna offerta. Deserte anche la terza e quarta asta. Oggi con poco più di 2 milioni di euro si possono acquistare l’azienda con incluse le concessioni minerarie necessarie per l’estrazione delle acque e tutti i beni mobili, le autorizzazioni, le licenze, i marchi e un rilevante patrimonio immobiliare, che comprende lo stabilimento, il Caffè Bagni, il Grand Hotel Terme, il secolare parco di Salice e la chiesa di Santa Maria Nascente.

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