Centro del Pinot Nero: andranno in rete le pubblicazioni di carattere storico – scientifico sulla vitivinicoltura dell’Oltrepò Pavese

Saranno a breve a disposizione sui canali online del Centro del Pinot Nero sia in italiano che in inglese pubblicazioni inedite di carattere storico e scientifico sulla vitivinicoltura dell’Oltrepò Pavese. La ricerca è stata affidata dal Comune di Montecalvo Versiggia per il Centro del Pinot Nero all’Università Cattolica, sede di Piacenza 

Dalla lettura di quanto recuperato è possibile delineare molti tratti salienti della viticoltura dell’Oltrepò Pavese dei decenni passati e del modo nel quale questa si è evoluta fino ai tempi nostri nella convinzione che dalle esperienze e dalle ipotesi sperimentali passate sia possibile trarre utili insegnamenti per il lavoro futuro.  

Vengono evocati i vari cloni di pinot nero, le loro caratteristiche e le zone di produzioni, studiando gli effetti di terreno, altitudine, esposizione e il migliore abbinamento con il clone e di conseguenza la tipologia di vino che si vuole produrre. Inoltre vengono fornite preziose informazioni sugli aspetti nutrizionali e fitosanitari.

Per Giancarlo Vitali, Presidente della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia, promotore di progetti di sviluppo della cultura territoriale, a partire dal Museo del Cavatappi fino al Centro del Pinot nero,  “custodire e rispettare le parole, soprattutto le parole scritte, è un gesto che parla d’amore… per l’umanità. Di civiltà. Di rispetto. È un abbraccio verso l’altro, un’apertura di ospitalità al passato, uno sguardo gettato sul futuro

La Fondazione ha finanziato la realizzazione del polo culturale multimediale, sede del Centro Culturale di Documentazione del Pinot, nel Comune di Montecalvo Versiggia. I testi in toto od in parte considerati sono stati, principalmente:  La pubblicazione redatta dalla Regione Lombardia sulla storia antica e recente del Pio Istituto Agricolo “C. Gallini di Voghera”, del 1983.   Gli Atti del Convegno internazionale “La gestione del territorio viticolo sulla base delle zone pedoclimatiche e del catasto (S. Maria della Versa – Broni 1987)”.

Gli atti dei Convegni sulla Viticoltura dell’Oltrepò Pavese (2° Convegno, 1987 e 3° Convegno, 1990, tenutisi a Canneto Pavese). Gli Atti del Convegno “Il Pinot nero” tenutosi in Broni nel 1992. La monografia redatta sulla vitivinicoltura dell’Oltrepò Pavese a cura dell’Amministrazione Provinciale di Pavia, del 1988.

Il Pinot nero è giunto nell’Italia del nord-ovest nelle province di Piacenza, Pavia ed Alessandria fra il 1700 ed il 1800, viene censito come ben coltivato in alcuni Comuni dell’ Oltrepò Pavese a partire dalla seconda metà del 1800. Nell’arco del 1900 la sua coltivazione in Oltrepò Pavese si espande sempre di più fino ad elevare la zona fra le più grandi al mondo per la presenza di Pinot nero per spumante metodo classico.

Fa quindi parte delle coltivazioni viticole oltre-padane da oltre 150 anni ed è nelle abitudini locali e nell’immaginario collettivo della zona tanto da poterlo considerare un importante radicato fattore culturale e non solo della economia locale, qualcosa che accomuna, fa discutere, attrae le genti che abitano l’Oltrepò Pavese da oltre un secolo. Questo vitigno è stato oggetto di molte ricerche nell’ambito della zona viticola dell’Oltrepò Pavese, da circa un secolo, dedicando particolare attenzione allo studio della vitivinicoltura, anche nelle sue peculiarità territoriali e colturali. 

Rispondi