Dpcm: sarà un Natale da dimenticare per 24mila agriturismi. Nei piccoli comuni lo stop agli spostamenti in campagna favorirà gli assembramenti in citta’


La decisione di impedire gli spostamenti tra i comuni, senza alcuna distinzione, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno colpisce duramente le 24mila strutture agrituristiche nazionali che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto denuncia la Coldiretti nel sottolineare la necessità di adeguare le misure dell’ultimo DPCM per le feste di fine anno. al fine di evitare di favorire gli assembramenti in città con lo stop agli spostamenti nelle campagne.

“La possibilità per le strutture della ristorazione di rimanere aperti a pranzo durante le festività a pranzo è vanificata – sottolinea la Coldiretti – dai limiti agli spostamenti tra comuni che impedisce agli ospiti di raggiungere le campagne, riducendo peraltro la pressione e gli assembramenti nelle citta’. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Si tratta dunque di una misura illogica ed insostenibile che colpisce gli agriturismi che per la crisi generata dalla pandemia hanno giù perso oltre 1 miliardo”

. I limiti imposti per le festività di fine anno arrivano dopo che il primo lockdown ha azzerato le visite in campagna nei tradizionali weekend di primavera e di Pasqua mentre durante l’estate ha pesato l’assenza praticamente totale degli stranieri che in alcune regioni rappresenta la maggioranza degli ospiti degli agriturismi. A rischio è un sistema che può contare su 24576 strutture con 493319 posti a tavola e 285027 posti letto e che lo scorso anno ha sviluppato un valore di 1,5 miliardi di grazie a poco più di 14 milioni di presenze, delle quali ben 8,2 milioni provenienti dall’estero, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al primo gennaio 2020

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