Varzi: completata la bonifica dell’Ilva, partono i carotaggi

VARZI – Completata la bonifica partono i carotaggi per verificare se il sottosuolo può essere stato intaccato da infiltrazioni di amianto. Se così non fosse presto l’ex area Ilva di Varzi potrà avere una seconda vita. Si sono conclusi in questi giorni i lavori per la bonifica dei manufatti fuori terra nell’area della Ex Zincor, attualmente di proprietà di Ilva in gestione Commissariale. Un cantiere complesso e delicato su un’area di circa 70 mila metri, coordinato dalla proprietà in accordo con la Provincia, il Comune di Varzi, Arpa e Ats, durato circa un anno e mezzo, interrotto per l’emergenza sanitaria nella primavera scorsa.

La bonifica ha avuto un costo complessivo di oltre due milioni di euro. Nel cantiere si sono alternate due ditte che hanno lavorato in tre fasi. Nella prima sono stati rimossi gli impianti all’interno dei capannoni, nonché gli intonaci murari e le condotte idrauliche, strutture dove è stato reperito anche amianto. Nella seconda fase sono state rimosse le coperture dei capannoni in cemento amianto che erano state da Ats giudicate in fase di degrado; nella terza fase sono stati demoliti i manufatti fuori terra con la frantumazione in loco e allontanamento degli inerti.

Sia prima che durante il cantiere è stato messo in atto un attento monitoraggio dell’aria per la ricerca di fibre disperse di cemento amianto e vetrose che hanno dato esito negativo. Per il 24 agosto Ilva ha comunicato ad Arpa, Provincia e Comune l’inizio delle attività di indagine ambientale del sottosuolo. Come condiviso oltre due anni or sono tra gli enti preposti e la proprietà verranno realizzati 36 carotaggi e due trincee in corrispondenza dei luoghi dove, al tempo di attività della fabbrica, erano eseguite le lavorazioni a potenziale contaminazione. Saranno posizionati dei sensori che nel corso dei prossimi mesi monitoreranno il sottosuolo con il prelievo di campioni da inviare per l’analisi a laboratori certificati. Se non saranno ritrovate tracce di contaminanti l’indagine ambientale potrebbe concludersi entro la fine del 2020.

Viceversa si dovrà provvedere alla bonifica a carico di Ilva. Il consigliere provinciale Paolo Gramigna che dal 2014 segue il progetto spiega: “Quello che si sta realizzando è un risultato storico per il territorio e i cittadini varzesi e dei comuni confinanti se si pensa al numero di siti industriali dismessi nella nostra provincia ancora non messi in sicurezza. Un lavoro portato avanti da circa sei anni con una collaborazione tecnico/politica tra istituzioni con costi totalmente a carico della proprietà senza un euro di finanziamento pubblico”.

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