La FlixBus taglia alcune fermate, fra cui Pavia. Parla il c.d. Incondi

PAVIA – La Flixbus per il momento non passerà più per Pavia. La celebre società tedesca di autobus di linea a lunga percorrenza e a basso costo, fortemente colpita dal lockdown imposto dalla pandemia di  Coronavirus, ha dovuto rinunciare a riaprire alcune linee nazionali italiane, fra le quali la Torino – Campobasso che faceva scalo giornalmente presso l’autostazione di Pavia e che collegava il nostro capoluogo con città come Torino, Parma, Bologna e località balneari dell’Adriatico. Forse si tratta di una soppressione temporanea, in attesa di vedere cosa riserverà il futuro. Per approfondire maggiormente la questione abbiamo sentito Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia.

La fermata di Pavia è stata cancellata? Come mai? Si tratta di un provvedimento provvisorio o definitivo? “In Italia, la ripartenza di FlixBus è stata fortemente penalizzata dall’esclusione del settore autobus dalla strategia per il trasporto delineata dal Governo nell’ambito del DL Rilancio, che, al contrario, prevede misure di supporto destinate agli altri comparti della mobilità, quali, per esempio, il trasporto ferroviario o aereo. Oltre a favorire l’instaurarsi di una disparità fra i cittadini che possono scegliere fra le varie soluzioni di trasporto e quelli che, invece, devono ricorrere necessariamente all’autobus, l’assenza di un adeguato supporto finanziario in tal senso ci impone inevitabilmente un ritorno su strada a ranghi ridotti, con l’esclusione, almeno per il momento, di alcune città dal nostro network, fra cui anche Pavia, che soprattutto in virtù del suo status di città universitaria rappresenta per noi una destinazione importante. Noi ci auguriamo ovviamente di poter tornare a collegare il territorio nazionale con la stessa capillarità di un tempo, ma se ciò sarà possibile dipenderà, inevitabilmente, da quali soluzioni verranno delineate a supporto del nostro comparto, in assoluto il più colpito dalla pandemia”.

Questa emergenza sanitaria che impatto ha avuto sulla vostra attività a livello nazionale e internazionale? “L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha inevitabilmente posto una sfida inedita a tutti gli operatori della mobilità, in termini sia operativi che economici, con variazioni nei flussi di passeggeri a seguito della generale tendenza a limitare gli spostamenti. Per questo motivo, abbiamo adottato sin dal principio ogni misura necessaria a contrastare potenziali conseguenze sul piano economico, ridefinendo le consuetudini alla base del nostro operato per poter continuare a offrire al maggior numero possibile di passeggeri un servizio di mobilità efficace e per tutte le tasche. Ciononostante, la ripresa del settore della mobilità attualmente in atto è lenta e faticosa: ciò motiva ulteriormente la necessità stringente di soluzioni concrete da parte del Governo, che ora ci auspichiamo supporti le proposte emendative presentate al DL Rilancio alla Camera per sostenere il comparto degli autobus”.

Quali sono le prospettive future per Flixbus alla luce di quello che stiamo vivendo a livello globale? “Come detto prima, sin dall’inizio ci siamo adoperati con tutte le misure necessarie affinché il nostro business non venisse compromesso dalla pandemia, nonostante sia innegabile che uno scenario come quello prodotto dalla diffusione del nuovo coronavirus abbia comportato serissime difficoltà per le imprese del trasporto passeggeri. Proprio in considerazione di tali difficoltà, ci preme ricordare come dal Governo debba giungere una risposta solida e concreta a tutte quelle imprese che, proprio come FlixBus, non percepiscono alcun contributo pubblico e che per milioni di Italiani residenti in aree scarsamente collegate dalle reti ferroviarie svolgono un servizio essenziale e irrinunciabile: se le istituzioni continuano a ignorare il nostro grido di aiuto, le ripercussioni di una situazione come quella attuale sull’intero settore della lunga percorrenza saranno gravissime, con la morte certa di tanti operatori e il ritorno a prezzi alti, con la possibilità di viaggiare per pochi e un rischio di distorsione del concetto stesso di concorrenza. Finché ci sarà possibile, continueremo a svolgere il nostro servizio attenendoci a tutte le disposizioni in essere, ma senza un sostegno concreto da parte delle istituzioni è impensabile che si possa tornare a operare con la stessa capillarità di prima”.

Le linee Flixbus erano attive su Pavia da giugno 2018, quando erano sbarcate in città le corse giornaliere Aosta – Roma (notturna) e Torino – Campobasso (diurna), ma quest’ultima con la possibilità d’interscambio all’importante autostazione di Bologna permetteva di raggiungere ogni località italiana. In attesa di rivedere i pullman verdi “Flixbus” sfrecciare ancora sulle nostre strade, per ora restano attivi sul capoluogo le linee nazionali di Marino Bus (giornaliero per la Puglia e per altre località del Centro e Sud Italia), di Euro Bus (tre corse settimanali per la Calabria) e di Chiruzzi (una corsa settimanale per la Basilicata).

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